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Aggiornato: 4 giugno 2025


Ella mi aspetta. Va benissimo; ma io non te lo ripeterò mai abbastanza, fatti valere per quello che sei e comincia a farti desiderare. Non c'è cosa che abbatta di più un uomo nel concetto di una donna, dell'esserle continuamente tra i piedi, tenero e rispettoso come un Caloandro fedele. Tu non devi essere con lei, timido, languido oltremisura; credi alla mia vecchia esperienza.

Cavaliere, ho dimenticato di sopra l'ombrellino.... sareste tanto gentile d'andarmelo a prendere? Lo troverete sul pianoforte. Accompagnava queste parole con uno sguardo languido, con un sorriso che aveva, direi quasi, il solo incarico di mostrare i dentini bianchi e ben disposti nella bocca di corallo, e il cavaliere s'inchinava e andava a prender l'ombrellino.

Ecco: si tratta di una lettera che io le porgo in ginocchio, ad imitazione d'un paggio. Va bene così? E, piegandosi graziosamente, presentò su la punta delle dita la lettera del maestro Polli. Un sorriso languido, al pari di quello di un ammalato, errò su la bocca di Cecilia, il cui grand'occhio ebbe un lampo scontrandosi nello sguardo innocentemente inverecondo del giovanotto.

Un odore assai fioco, odor quasi d'incenso che per un tempio immenso vanisca a poco a poco, da 'l giglio umile sale divotamente a 'l cielo. Trema il languido stelo. O Vas spirituale! Ne le sue nubi avvolta la Luna si riposa, come in profondo letto. Ridendo, a volta a volta, sorge come una sposa ignuda a mezzo il petto.

Era sparita la luna dietro la muraglia, e sullo stretto sentiero che discendeva, essi non vedevano che un'altissima striscia di cielo, tutta chiara, dove le pie stelle avevano un tremolìo bianco e languido.

Oh quanto melanconico E' d'Espero il fulgor, Quando scintilla languido Tra il giorno che si muor! Le nuvolette, simili A impalliditi fior, Sembra che un serto intreccino Al giorno che si muor. Del cuore umano i gemiti Ma le sue gioie ancor, Al muto avello scendono Col giorno che si muor.

Eppure, malgrado le ironie ed i frizzi di cui era prodigo con stesso, la sua corte alla duchessa diventava più assidua, più completa, più aperta. Col pretesto di educarla all'amore, egli le mandava i fiori ogni mattina, andava a trovarla ogni giorno alle due, la rivedeva alle cinque alla passeggiata, le scriveva un bigliettino dopo pranzo, la ritrovava ogni sera al teatro, al ballo, al concerto, alle riunioni famigliari. La gente cominciava a compatirlo. Ma non glielo dicevano ancora, credendo che la cosa sarebbe finita per . Invece la cosa durava: ad una corte accanita Adriana opponeva una resistenza vivace, quasi che si fosse formato un perfetto piano di difesa. Qualche debole e meschina concessione, uno sguardo più languido, una intonazione di voce più amabile, una mano più abbandonata, confortavano per un istante Annibale, ma duravano anche un istante. In realt

Era seria, pallida, aveva gli occhi lucenti come se avesse la febbre, e nella sua persona nel suo abbigliamento, c'era qualcosa di negletto, che colpiva di più perchè insolito. Alzò gli occhi dal libro con un «oh!...» languido, e gli stese la mano languidamente, mentre con l'altra posava languidamente il volume chiuso sul marmo del caminetto.

Egli era anzi il punto fisso dove Lalla terminava sempre col girare degli occhi; e sotto quello sguardo languido e soave, Giorgio sentiva una scossa per ogni fibra e spasimava di stringersi fra le braccia... sua moglie!... di baciarla, di sciuparla, di morderla, di tuffare le mani in quei capelli biondi e profumati.

2 Ma l'escuso io pur troppo, e mi rallegro nel mio difetto aver compagno tale; ch'anch'io sono al mio ben languido ed egro, sano e gagliardo a seguitare il male.

Parola Del Giorno

dell’esule

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