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Aggiornato: 16 giugno 2025


Sulla soglia della porta invarcabile, Emilia era piombata in ginocchio, senza il conforto delle lacrime. Risvegliatasi dal sogno, ella girò gli occhi per la camera. La lampada notturna era spenta, e l'alba entrava dalle finestre.

L'alzò adunque di peso, e per vedere chi fosse, lo venne strascinando presso una lampada che ardeva innanzi ad una statuetta di Nostra Donna. Quella scossa aveva fatto aprire gli occhi al Malumbra che gi

Guido pensava avere frainteso, dacchè in cotesta grotta non vedesse pertugio capace di condurre in altra parte: però rimase chiarito in breve, avendo i carbonari rimosso il cumulo del carbone, e sollevata dal pavimento una selce, che aperse lo adito a più basso, e segreto sotterraneo. Il carbonaro e Guido vi scesero per una scala a piuoli, e tosto egli intese riporre la selce, e sopra essa di nuovo ammonticchiare il carbone. In quella stanza si vedevano raccolte masserizie e argenterie di ogni maniera, e, giusta la empia profanazione di cotesta sorte di gente, vi ardeva una lampada davanti la immagine di San Niccola venerato come protettore dei ladri, e non meno solenne nemico dei birri. I carbonari stavano da tempo immemorabile legati co' banditi della campagna, e li servivano da fattori nelle citt

Nulla appariva mutato: la lampada ardeva a capo del letto davanti la immagine della Vergine; oltre il letto discerneva poco; il silenzio profondissimo occupava la prigione, e non pertanto in un angolo di quella, ed essa non gli aveva veduti, due genuflessi oravano mentalmente il Signore per l'anima di lei. Ella sentì un passo, poi due.

Cesare spense la lampada sulla tavola, ed uscirono dal chiosco.

Un giorno, mentre il buon Pascotto stava spolverando la lampada della nostra camerata, gli domandai perchè non scappava. Voi non avete più che dodici anni da fare. Ma pensate che la vita è breve, accidempoli! Nei vostri panni io non esiterei un minuto.

Le ore della sera erano le più tranquille. Si passava come dall'inferno al paradiso. Chiesi, Federici e don Davide il primo in mezzo e gli altri due in faccia avevano una lampada a petrolio in comune sui loro due tavoli riuniti.

Misurati solo dall'angoscia, i minuti gli parevano eterni; c'erano momenti in cui avrebbe creduto d'esser chiuso dentro da più giorni, se il veder che la lampada ardeva ancora non lo avesse persuaso del contrario. Essa ardeva ancora, e gli consentiva di mirar la sua ombra profilarsi sulle tetre pareti del suo sepolcro, e di contar le venature del sasso, e di penetrar con lo sguardo nei solchi profondi che il martello dei minatori vi aveva scavato in altri tempi. Ma a poco a poco la fiamma cominciò ad oscillare; s'illanguidì gradatamente, ora più debole si rianimò a un tratto, e si spense. Per qualche secondo lo stoppino continuò a mandare una luce rossastra, ora più intensa, simile a quella d'un carbone acceso che si avvivi col fiato; poi anche quella luce finì in uno scoppiettìo di scintille, e le tenebre avvolsero il povero prigioniero. Gli venne un dubbio; era proprio il lume che s'era spento, o erano i suoi occhi che non vedevano più? Aveva in tasca una scatola di fiammiferi; tentò di accenderne uno, poi un altro, poi un terzo, ma non vi riuscì in causa dell'umidit

Non soltanto olio ardeva nella lampada che le due ragazze avevan fatto accendere per lui... ma la luce veniva dalla fede di due cuori addolorati come il suo, una fede che penetra il mondo e alimenta forse tutto ciò che splende negli occhi degli uomini e sugli altari di Dio.

7 La stanza, quadra e spaziosa, pare una devota e venerabil chiesa, che su colonne alabastrine e rare con bella architettura era suspesa. Surgea nel mezzo un ben locato altare, ch'avea dinanzi una lampada accesa; e quella di splendente e chiaro foco rendea gran lume all'uno e all'altro loco.

Parola Del Giorno

quell'autorevole

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