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Tutti i tesori di Golconda e dell'arcipelago indiano non valevano quel miracolo di natura che era la sua persona; tutti quei giri di perle che le stringevano i polsi, valevano un dito mignolo di quelle mani sottili, dalle venature trasparenti, che solo Fidia avrebbe saputo modellare, ma senza infonder loro la vita.

L'altro vasetto e le due tazze, chi sa perchè?, erano riusciti meno belli; poche iridi, poche venature di oro rosso cangianti, e larghe chiazze di color cioccolata, e di grigio sporco. Cardello stette lunghe ore quasi in adorazione davanti al mirabile vasetto.

Alcuni portavano lievissime venature violacee, altri pendevano un poco nel giallo, delicatamente. Tieni ella mi disse. Mettili nell'acqua. Era di mattina; era di novembre; era di poco trascorso l'anniversario d'un giorno nefasto che quei fiori rammemoravano. Che farò senza Euridice?... Mi sonò nella memoria l'aria di Orfeo, mentre mettevo in un vaso i crisantemi bianchi.

Di quella roccia grinzuta, morsa e bucherellata dall'onda, con seni e rientranze e culmini e schiene e venature, Bruno aveva fatto un suo dominio.

Misurati solo dall'angoscia, i minuti gli parevano eterni; c'erano momenti in cui avrebbe creduto d'esser chiuso dentro da più giorni, se il veder che la lampada ardeva ancora non lo avesse persuaso del contrario. Essa ardeva ancora, e gli consentiva di mirar la sua ombra profilarsi sulle tetre pareti del suo sepolcro, e di contar le venature del sasso, e di penetrar con lo sguardo nei solchi profondi che il martello dei minatori vi aveva scavato in altri tempi. Ma a poco a poco la fiamma cominciò ad oscillare; s'illanguidì gradatamente, ora più debole si rianimò a un tratto, e si spense. Per qualche secondo lo stoppino continuò a mandare una luce rossastra, ora più intensa, simile a quella d'un carbone acceso che si avvivi col fiato; poi anche quella luce finì in uno scoppiettìo di scintille, e le tenebre avvolsero il povero prigioniero. Gli venne un dubbio; era proprio il lume che s'era spento, o erano i suoi occhi che non vedevano più? Aveva in tasca una scatola di fiammiferi; tentò di accenderne uno, poi un altro, poi un terzo, ma non vi riuscì in causa dell'umidit

Il Piemontese smaniava, aggirandosi per la stanza, alzando i pugni al soffitto, fermandosi a contemplare il vasetto posato sul tavolino, e che pareva formicolasse di iridi, goffo di forma ma inarrivabilmente bello con quel verde pallidissimo su cui si ricamavano le venature di oro rosso cupo.... E tutto ciò era opera del caso!

Invece di verde scuro, macchiettato di nero, il vasetto era iridato, con riflessi di verde pallidissimo, con venature che, secondo la luce, apparivano di oro rosso cupo, cangianti. Fin l'incrinatura del collo era sparita sotto lo strato dello stagno!