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Aggiornato: 12 giugno 2025
La Iddio mercè, tanta sventura non è ancora avvenuta! lamentò l'uomo, e fraintendendolo, s'accese nel furore di Ugo: Da Susa a Saluzzo cogli altri migliori duci, Taizzone, Agobardo, Fulberto, insomma da Susa a Saluzzo si vuol resistere, per la gloria di Maria santissima! Su, su, su! Una spada!... Se non avessi mozza la destra! Se non avessi la donna che mi trascina alla vilt
Era lui che mandava quel lamento. Sempre così questo povero Monti! Ah! è proprio vero! egli riposa meno ancora di me. Poi il dabben uomo richiuse il finestrino, e passò dall'altra parte del camerone, dove aprì un simile sportello, e guardò dentro a un'altra segreta. Era quella di Curzio. Quest'altro invece se la dorme in pace! pensò Petronio. Beato lui! Se potessi fare lo stesso anch'io!
Francesco Cènci, quanto sei misero padre, ed infelice vecchio...Ahimè! E si cuopriva con ambedue le mani la faccia. Luisa alla venerabile sembianza, allo accento di uno affanno così profondo si sentiva commossa. Il perverso, sempre con voce di lamento, proseguiva dicendo: Potessi almeno trovare un cuore col quale sfogare la immensa amarezza dell'anima mia!... Padre mio!
Poveretta! al tuo lamento Ch’io congiunga il pianto mio! Deh m’abbraccia! adesso io sento Che pietoso è meco Iddio: Ah! che il pianto insiem versato È del cielo una piet
Io caddi ginocchioni davanti al divano; baciavo e ribaciavo il cadavere ancora caldo, senza un lamento, senza un singhiozzo, soffocato dal groppo di pianto che non riusciva a versarsi per gli occhi; e dietro un velo di nebbia, quasi nella fluida trasparenza di un sogno, intravedevo le persone di casa, gli inquilini accorsi, e il corpo giacente che aveva tuttavia, nonostante quel nebbioso velo, le rigogliose apparenze della vita e della forza.... Poi improvvisamente, non vidi più nulla, come se un nero abisso mi avesse inghiottito.
Sulla quale carta, coi quali colori, coi quali peli avevo intenzione di buttar giù qualche poverissimo acquerello. Sobborgo di Genova. Filatere interminate di vagoni, ruote scorrenti nel polverio nero, carichi immani, locomotive tozzotte dal fischio che pare lamento di fatica, io vi saluto.
Egli stette un istante, come colto da vertigine; si cacciò le mani nei capelli; fu per prorompere in un fiero lamento; ma fattosi forza, quasi avesse a rompere una catena che gli si stringesse ai polsi, tirò diritto senza dire parola. Gli pareva d'aver uno alle spalle, che gli gridasse: «cammina, va, piglia la via dei monti le selve, le solitudini, il cielo.... l
Cioè, cioè: interruppe Marone sorridendo, scotendo il capo ed agitando la mano; non bisogna credere tutto quello che dice il mondo delle mie fortune. Anch'io, benedetta la pazienza! ho i miei impicci... Non mi lamento gi
La signora Argellani aveva resistito a quella conversazione con una virtù non minore per fermo di quella dei martiri cristiani, che si lasciavano tanagliare il petto senza mettere un lamento. Il non essere ella andata del tutto fuori dei sensi, potrebbe citarsi come una testimonianza dei trionfi che ottiene un semplice sforzo di volont
Subito un capitano dei bersaglieri s'impadronisce della tastiera come il canto si impadronisce della marina napoletana. Nerissima capigliatura impennata, pizzo nero, faccia di bersagliere di Lamarmora in una stampa del '48. Il capitano canta: Me ne vogl'ì in America... Il lamento nostalgico, patetico, lacerato della sua bella voce meridionale dilaga.
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