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Aggiornato: 10 maggio 2025


A quell'ora le porte del Ghetto erano chiuse, ma appunto dalla Piazza del Mercato si suole aprire almeno fino all'undici, e anche più tardi, a coloro che si sono un po' indugiati fuori... Al tempo in cui fu commesso il delitto del Vicolo della Luna aspettava quelli, che non fosser tornati al momento in cui si chiudevano le porte, un vecchio ebreo, poverissimo, di nome Isacco Spoleto... Costui faceva tal mestier per amore dei pochi soldi che così guadagnava... Era però come un fiduciario della polizia... impossibile dubitare di lui...

A diciotto anni, più leggiadra ancora della sorella, alta, flessibile, bianca come una camelia, bionda cogli occhi neri, s'innamorò perdutamente di un giovane ingegnere, Silvio Tronconi, poverissimo e così gracile nella sua pallida bellezza che pareva una donna. Lo aveva conosciuto in casa di un'amica, dove lo studente si recava qualche volta a conversazione malgrado la selvatichezza dell'orgoglio, che gli faceva fuggire ogni occasione di feste per non mostrarsi nella ridicola decenza della propria miseria di orfano. Il mondo è severo cogli abbandonati, che hanno bisogno di conquistarlo per vivere, e se ne sentono la forza. Egli non aveva che una piccola pensione, appena sufficiente per non morire di fame, assegnatagli da uno zio, vecchio impiegato, il quale divideva così con lui la propria tutt'altro che lauta; quindi, venuto a Bologna per frequentare assiduamente l'Universit

Sulla quale carta, coi quali colori, coi quali peli avevo intenzione di buttar giù qualche poverissimo acquerello. Sobborgo di Genova. Filatere interminate di vagoni, ruote scorrenti nel polverio nero, carichi immani, locomotive tozzotte dal fischio che pare lamento di fatica, io vi saluto.

, su quei tedeschi che non ho mai conosciuti, su quegli Herz che non erano neppure dei filosofi. Ma che ti hanno lasciata una bella fortuna, Paolo. Essa è vostra, Chérie. No, no, non mi parlar di denaro, mi secchi e impallidì, preoccupatissima. Se vai in collera, sono pronto a dichiararmi un pezzente. Voi siete amata da un gentiluomo povero, Chérie, poverissimo. Giura che mi ami!

BALIA. Perché voi eravate in quel tempo, come ora sète, oltra modo ricchissimo, ed egli poverissimo: ché, dando a voi la sua figliuola, l'avreste maritata nobilissimamente, e la vostra figliuola, essendo egli poverissimo, l'arebbe umilmente collocata, con speranza che, dopo la vostra morte, si fussero scoverti a lei per veri padre e madre, e ch'ella fusse costretta poi darli onorevol vitto, e da sua pari.

La Maddalena era troppo romanzesca per badare al denaro; per lei l'ingegno era tutto. Si innamorò d'un attore drammatico affatto ignoto, che era succeduto al cronista del giornale di teatri, nel sottoscala. Era poverissimo, ma si sentiva destinato alla gloria. Ammirava la cultura straordinaria della sartina; la dichiarava capace di comprenderlo, e sovente la sera recitava per lei sola delle scene, che nessun altro attore sapeva interpretare. Tutta la famiglia si commoveva, piangeva, lo trovava sublime. Poi, «con quella bont

Il vescovo non ha assorbito il prefetto di polizia, osservò Don Diego. Ebbene, figliuolo mio, ripigliò Don Domenico, giuocherellando col curadenti, io non so proprio, io non so assolutamente che fare per voi. Voi siete povero.... Poverissimo, interruppe Don Diego. E ciò che è peggio ancora, soggiunse l'impiegato, voi sembrate aver del merito, della dignit

Un'altra visita ricevette la Teresa quella sera mentr'era ancora a tavola, la visita di un altro beneficato suo, un giovine studente di matematica, poverissimo, ch'ella e Vergalli mantenevano all'Universit

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