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Voi la svegliereste a bacioni.... dice Imilda col tono di una gran dama, regina di venti damigelle e cento paggetti, sporgendo il labbro inferiore, facendo un inchino alla culla di legno e porgendo al cavaliero, perchè lo baci, un lembo della sua gonna di pelli cucite: gioca fanciullescamente e amorosissamente deridendo il passato: ma poi, fissando Ugo che non l'asseconda, o l'asseconda come smemorato, poi con dispiacere e quasi offesa: A bacioni?

Che pensare di ciò? Un giorno gli venne in mente che ella sapesse la cagione del suo duello col Fregoso. Volea sincerarsene; ma le parole gli morirono sul labbro. E poi, come si è detto, madonna Nicolosina non era mai sola al suo capezzale. E voleva altresì domandare del Cascherano. Che c'era egli di vero in quella chiacchiera di mastro Bernardo, che aveva fatto nascere il guaio?

Piangon su i vecchi sogni, sul vecchio lontano dolore che il labbro dice

E in che dovrebbe esser difficile di indovinare le parti mobili di un volto, e facile di indovinar quelle di un altro? Scusate, maestro, ma mi pare d'intenderlo; replicò Spinello. Per cogliere la somiglianza d'un volto, ho il più delle volte un aiuto nelle fattezze risentite, nelle prominenze più forti, nella barba, secondo che è piantata, nelle basette che nascondono il labbro, e via discorrendo.

È un mese che io non parlo più, che dal mio labbro non escono se non le poche parole necessarie ai brevi rapporti di questa mia vita raminga. Quando io mi son deciso a parlare, nel tempo che pronunzio le prime parole, il mio pensiero è gi

«Oh venga presto colui che può creare il paradiso, perchè il paradiso è in lui, soltanto in luiIl canto di Fidelia era una estasi voluttuosa. Mentre il labbro scioglieva le note, mentre il cuore modulava gli accenti, lo sguardo della fanciulla errava nelle illusioni di un mondo fantastico.

Tu, venuta per compier l'anatèma Che un'altra mi scagliò, quand'io non volli Da amor turbati i miei futili sogni Di gloria!... Oh!... Mille volte maledetta Quella tua bocca ch'io baciai fremendo! Quelle tue carni che col labbro mio Consacrai tutte!

E credi tu, che se in questo momento giungesse a Milano uno speculatore, il quale mettesse in vendita due o tre barili delle mie pillole, non sarebbe un gran benefizio per gli stomachi digiuni?... Un sorriso di dubbio, quasi di scherno, increspò leggermente il labbro di Rousseau. E gi

Mi spiegò tutte coteste cose con vera eloquenza e con profonda sicurezza di convinzione. Ma rideva facilmente di tutto; dopo che il suo labbro aveva preso una piega severa, subito si atteggiava ad un sorriso cinico e beffardo, e con molto spirito, in compenso della facondia, provava con giustezza il contrario di quello che aveva detto.

Quello spiro d'aria più fresca, che suole mettersi sull'avvicinare dell'alba, la riscosse con un brivido molesto: e le corsero al labbro queste parole: Che freddo avr