Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 10 giugno 2025
E se per disgrazia dirai nulla di ciò che ti ho detto a Gerasto, guai a te! il pezzo maggior sará l'orecchia. NARTICOFORO. Mi partirò adesso adesso. ESSANDRO. Verremo insino a Roma ad ucciderti: non so io che abiti vicino al Culiseo? NARTICOFORO. Non certo: alla Rotonda, sí. ESSANDRO. Cosí prometti, fa' che l'attendi, se non..., misero te!
77 Gli va gli occhi alle man spesso voltando, in dubbio sempre esser da lui rubata; né lo lascia venir troppo accostando, di sua condizion bene informata. Stavano insieme in questa guisa, quando l'orecchia da un rumor lor fu intruonata. Poi vi dirò, Signor, che ne fu causa, ch'avrò fatto al cantar debita pausa.
Pensando tu in che modo vi potessi venire, sai che ti fu risposto, essendo tu adormentata, sopra questo desiderio: non tanto che nella mente, ma nel suono de l'orecchia tua rinsonò la voce, in tanto che, se bene ti ricorda, tu ritornasti al sentimento del corpo tuo, dicendoti la mia Veritá: Vuoli tu venire a perfecta puritá ed essere privata degli scandali, e che la mente tua non sará scandalizzata per veruna cosa?
E 'l mirto similmente in altra forma mutarse vidi, ch'ogni suo rampollo contrasse al tronco dentro, e si trasforma in bella donna, e gambe e braccia e collo; e 'l lupo, il qual sul lido par che dorma, prende a l'orecchia, e dritto sullevollo, cangiato omai di lupo in un destrero: sáltavi addosso e sgombra via 'l sentiero.
che si chiama Acquacheta suso, avante che si divalli giu` nel basso letto, e a Forli` di quel nome e` vacante, rimbomba la` sovra San Benedetto de l'Alpe per cadere ad una scesa ove dovea per mille esser recetto; cosi`, giu` d'una ripa discoscesa, trovammo risonar quell'acqua tinta, si` che 'n poc'ora avria l'orecchia offesa.
NEPITA. Parla presto, non mi far stare piú sospesa, non mi far consumare. ESSANDRO. Prestami l'orecchia. NEPITA. Eccole tutt'e due, te siano donate. ESSANDRO. Tu pensi ch'io sia femina, e io son maschio. NEPITA. E può esser questo vero? ESSANDRO. Come ascolti, e si può toccar la veritá con la mano. NEPITA. Come non m'hai fatto prima toccar con la mano questa veritá?
GIACOCO. Mò volea mettere no spruocco allo pertuso se non ci rispondevi tu e bolivi danari: ca te venga la visintieria e ti si secchi la lengua quanno li nuommeni! CAPPIO. Una dozina di ducati che ne lasciaste sarebbe ben poca. GIACOCO. Squágliamete denante, ca puozze sparafondare, ca m'hai dato na pommardata dintro l'orecchia.
Dunque a l'orecchia d'Ottoman fien conte Per me novelle di cotanta angoscia? Ch'ogni più gran guerrier di vita è tolto? E che 'l campo disperso in fuga è volto?
L'oste si grattò dietro l'orecchia tutto impacciato. Signore, balbettò egli, ci ha bene, come ho detto, due cavalli, ma il guaio è che.... Che cosa? interruppe vivamente il giovane, di cui lo sguardo pareva non potersi più spiccare da ciò che stava mirando nella sottoposta pianura. Che sono gi
Oh misero te! quel ch'Io t'ho dato perché tu raguardi el cielo e tucte l'altre cose e la bellezza della creatura per me e perché tu raguardi e' misteri miei; e tu raguardi in loto e in miseria, e cosí n'acquisti la morte. Cosí l'orecchia si dilecta in cose disoneste, o in udire e' facti del proximo suo per giudicio; dove Io gli li diei perché udisse la parola mia e la necessitá del proximo suo.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca