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Il tempo piovoso mi tenne chiusa in seguito nel mio appartamento dove lessi molto. Chiesi a mio cugino se non avesse altri libri da darmi ed Egli rispose che non credeva averne di addatti per me. Un sorriso ironico accompagnò queste parole.

Dove l’hai preso il tuo bel nome?... È un nome di guerra, non è vero?... Qual capriccio d’amante allegro e ironico te l’appuntò, qual nastro fra le chiome?... Veronetta, mi piace il tuo bel nome. Raccontami la tua vita randagia. Io m’accovaccio presso a te, sul morbido tappetino di Persia, frugando con le molle fra la bragia.

Bruno scosse il capo con espressione di dubbio. Il ragazzo di vent'anni aveva dato a pensare a qualcuna fra le amiche di Nicla; le più maligne supponevano senz'altro ch'egli fosse l'amante della giovane, e parlavan di quel povero Gigi Barbano con un lieve senso ironico; le più accese guardavano Bruno e si sforzavano a farsi corteggiare.

Per comprendere la satira, non bisogna mai dimenticare che, da un capo all’altro, essa è uno scherzo ironico ed amaro, e che Giuliano prende contro di le parti dei suoi denigratori, e riproduce le loro parole facendole proprie, e, certamente, caricandone l’espressione³²⁵. ³²⁵ Iulian., 433, sg.

Il duca ruppe primo il silenzio. Ebbene, cavaliere, chiese al cugino con un sorriso alquanto ironico, come sta il Gran Maestro? Vi comprendo, duca, rispose il povero conte sorridendo anch'egli, ma io non vi ho mentito; a Malta vi fui, e finchè vi rimasi, serbai il silenzio promessovi. Belle promesse, fatte con animo d'ingannare!

È una storia assai lugubre! disse Loreta Lambertenghi quando il professore ebbe finito. Un fatto diverso, come se ne leggono cento ogni giorno! aggiunse con un risolino ironico il conte Leonardo. Un fatto commovente ad ogni modo; questo me lo concederete. Commovente, secondo i gusti. Io direi piuttosto istruttivo. Figuriamoci: una morale a vostro modo....

Lei ascoltava e talvolta un'aura di sorriso ironico le aleggiava sulle labbra. Paolo se ne accorgeva e desisteva. Calliope lo irritava. Ella scomponeva la sua calma olimpica. Allora, pensando che ella fosse frivola e vana, le portava i giornali francesi, le canzonette della nuova operetta, i libri nuovi. Li leggevano insieme. Lui leggeva benissimo, con una voce in cui tremava un'emozione strana.

È così strana, per me, la cosa, che non la capisco. Perchè siete così ironico? Non sentite che vi parlo a cuore aperto? Quale cuore, donna Clara? Il mio cuore. Quello di dieci anni fa? Quello di oggi, Serra. Io non lo conosco, donna Clara. È un cuore pieno di umilt

Scrivo alla mamma, ella spiega. L'avverto che andiamo a Versailles domani, perchè le sue lettere non abbiano a perdersi. Sarebbe una vera disgrazia! ribatte Folco ironico. E poichè le scrivi, dovresti dire a tua madre che non c'era alcun bisogno di mentire per costringermi a sposarti. Ti avrei sposata lo stesso.

Eppure il mio fidanzato è amico intimo di un giovane, che gli ha parlato molto di voi, aggiunse marcando le parole. Maria trasalì, divenne pallida. Di me? Forse s'inganna... Credo di no. Quel giovane si chiama Gabriele Terzi e si dice vostro amante, esclamò la contessina con accento ironico, mordente, perchè il dolore la rendeva quasi cattiva.