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Aggiornato: 28 giugno 2025
«Egli vegliò il cadavere, ordinò i funerali e mandò una carrozza a prendermi per la messa di requie; tutto ciò senza che io lo vedessi. Poi terminato quel doloroso compito se ne andò, e non lo rividi più. «Ero in una specie d'apatia. L'isolamento pesava su me, mi gelava il cuore. Non pensavo nulla. Mi sentivo sola e profondamente infelice.
Il Generale Garibaldi, nelle memorie manoscritte, di cui mi fu cortese compie il racconto della infelice giornata con queste parole: «nel 3 Giugno furono decise le sorti di Roma.
Fu appunto uno de' suoi amici più attempatucci che al ritorno di Andrea si affrettò a darle tutte le informazioni necessarie. La Contessina, che aveva ascoltato distrattamente il racconto del duello e dell'amore infelice del Santasillia, soltanto verso la fine si fece attentissima, domandando poi, con un risolino furbetto: E il voto... lo ha mantenuto?
In mezzo al mare sorge il promontorio di Santa Maura, l'antica Leucade, come un'ara dedicata allo amore infelice. Quinci soltanto Saffo, la derelitta, spense nel mare sottoposto l'amore a un punto e la vita; e le acque memori nei pleniluni sereni lungo le spiagge ricurve si lamentano in suono di lira . A lei parve trovarsi sopra cotesto scoglio sola, e abbandonata da tutti.
Il Conte Rinaldo, sottentrando velocemente con la destra alla manca, aveva piantato fino al manico un pugnale nel cuore allo infelice Anselmo; e súbito ritirandosi per non essere bruttato dal sangue, stette con istupida curiosit
Sotto l'impero di questa idea, il giorno stesso del fatale colloquio, ella corse in traccia d'un sacerdote suo conoscente, e inginocchiata nel confessionale gli rivelò la sua passione infelice e il fermo proposito di espiare i suoi errori con una vita d'orazioni, d'astinenze, di sacrifici. Che le dicesse il prete noi non sappiamo; certo si è ch'ella uscì dal tempio più invasata che mai dall'ascetismo e più che mai decisa a prendere il velo. La contessa Zanze, che aveva gi
Così, a notte alta, quand'ella uscì di quelle sale, era tanto infelice, quanto era stata gioconda un momento prima di porvi il piede. Nulla apparve di fuori però, e passò di tal maniera qualche mese senza che nessun vento straordinario sconvolgesse le onde di quel mare tanto arduo di sirti. Ma ogni giorno che passava era un passo di più che ella faceva nel mondo. L'organo fu lasciato per il liuto e l'arpa. Alle noti cubitali e pesanti del canto-fermo furono sostituite le tenere romanze che i poeti facevano a gara nel comporre per lei. Il marito che, dopo le prime settimane, rozzo come era per costume, l'aveva lasciata in piena balia di sè stessa, non pensò mai potesse sorgere qualche ortica fra le rose del letto matrimoniale, lasciando che la giovinetta sposa, facendo sfoggio della mirabile arte sua, provocasse di troppo l'ammirazione ne' gentiluomini romani. Pure, se si guarda allo stato oltremodo ardente del cielo di Roma, e del cuore della giovine duchessa e delle mille insidie che a quel tempo si tendevano col
Una gente infelice ella corresse, umilmente. Ma le belle notti estive, le belle notti lunari, si levano anche per essa. Cara Luisa.... ripetè lui, vagamente.
La infelice, ancora affranta dall'ultima crisi passata, era del corpo più inferma, ma quasi del tutto in senno, come da lungo tempo non era stata. Accolse Anna con un amichevole sorriso. Ho udito il baroccio a partire, diss'ella: egli s'è dunque allontanato... Sono sola!... Quanto tempo star
«La vostra somiglianza,» disse la monaca. «È noto che la marchesa era molto affezionata ad un gentiluomo di Guascogna, quando sposò il marchese per obbedire a suo padre. Donna infelice!»
Parola Del Giorno
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