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Una branda di tela, chiusa, un canapè, due poltrone, sedie etc. Saru e Anna Egli indossa un costume da caccia in velluto marrone a millerighe, calza stivaloni e regge con la sinistra una valigetta di cuoio. Comu ti lassu partiri?... Chi sacciu,... senza dirimi nenti!.... E chi t'ha' a diri? Ti dissi arrivederci.... Non torni dumani?

Il forzato a vita indossa una giacca rossa, porta una callotta verde alta e rotonda, ed ha sul cuore una striscia nera sulla quale è stampato il numero di matricola. <tb> Il forzato a tempo ha la callotta scarlatta e la striscia di un verde slavato. Se vedete un camerotto o un cortile di queste «facce da galera», vi sentite correre per la schiena i brividi dello spavento.

Ma arrivano anche le sue feste. Allora il povero rigattiere lascia in disparte i suoi stracci, indossa i suoi abiti migliori e raddrizza la sua incurvata persona.

Poi nel mezzo di una linea scorsi il mio nome, "Yao", e nella stessa linea queste due parole: "tremila dollari", e più sotto, alla distanza di tre righe: "venduto, colle vesti che indossa e con una preziosa edizione di Confucio, a William Wood direttore del Circo di Lima". Altro non lessi.

Fra pochi minuti saremo in quiete, osserva il signor Cesare stropicciandosi le mani. Indossa in fretta la giubba, si allaccia il colletto, si rasciuga il sudore ed esce all'aria aperta. Altro che quiete! Minaccia un temporale indiavolato, di quelli che sveglierebbero anche i morti. E la signora Arpalice ha tanta paura del fulmine!

Tu mi consoli, Tito Maccio; credo che avrò la forza di aprirgli l'animo mio. Ma ecco; mi par la sua voce. MARCO PORCIO CATONE, ERENNIO littore e Detti. (Catone indossa il laticlavio, tunica di lana bianca, partita sul dinanzi da una larga striscia di porpora. Toga bianca di lana. Petaso in capo, che deporr

Per comprendere questo strano tipo bisogna vederlo nel suo vecchio castello di Brolio. Quello è la cornice di questa figura di Holbein. Quel castello non è mica una ruina. Sembra fabbricato d'ieri, talmente è completo, instaurato in tutte le sue parti, studiato in tutti i suoi dettagli. Si direbbe, a vederlo, essersi in pieno XV secolo, alla vigilia di un assedio o di un assalto. Non una pietra che scaltrisi dai vecchi muri, i fossati: intatti e netti, non un anello irrugginito nelle catene dei ponti levatoi, non un chiodo che manchi ai ponti ed alla saracinesca. La sala d'armi dei suoi antenati è in ordine e le armature ne sono ricche e numerose. Ed il barone attuale, per provare che egli non è degenere, le indossa di tempo in tempo, in convegno di amici, e ne regge il peso senza soccombere. Se degli arcieri non vegliano più sulle torricelle del vecchio castello, dei terribili molossi ne guardano le porte. Poi vi si trova un'eccellente biblioteca e dei magnifici giardini. La domenica, il barone Bettino, come gli eroi di Walterscott, legge la preghiera nella grande sala del castello ai suoi contadini ed ai numerosi suoi domestici, ed il cappellano resta in piedi al suo fianco. Il barone sposò una nobile giovinetta della famiglia dei Bonaccorsi. A capo di nove anni, passati quasi sempre nel recinto del castello, questa graziosa castellana morì, lasciando un'unica figlia. Ed al letto di morte solamente fu dato ai parenti vederla. L'imperio misto di signor feudale e di patriarca, che il Ricasoli esercita sulla sua corte e su i suoi fittaiuoli, non ha più l'aria dei tempi nostri. Entrando a Brolio, si lascia il XIX secolo ai limitari. L'et

Sulle vette di un'altura scorgiamo una gran chiesa; è la grandiosa chiesa del Salvatore che aveva cominciato a costrurre re Teodoro; non siamo dunque tanto lontani dalla meta, e facciamo una fermata sotto un'acacia, dove il buon Naretti indossa la sua camicia rossa a fiori gialli, vi appende la croce del prezioso cavalierato e si avvolge nello scemma ricamato dell'ordine; la sua signora mette pure il suo manto e l'elegante bornus da gran dama.

Uno due tre quattro cinque sei... Aùuu! Aùuu! O morte, o morte, Cui tanto invoco, al mio dolor tu sorda Sempre sarai? Chi di noi è la piú savia? Sonia Sonia Sonia Sonia Sonia... Indossa un abito semplice e scuro.

Felice, tre volte felice, colui che la sceglie trascinato imperiosamente, irresistibilmente dai bisogni del proprio cervello e del proprio cuore. Una volta però che abbiamo scelta una professione, essa è un vestito che non si distacca più dalla nostra pelle, facendoci più belli o più brutti del vero. Hai mai veduto come muti aspetto la stessa persona, secondo il vestito che indossa?