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Aggiornato: 31 maggio 2025


A tale ricordo, il rossore scompariva dalle sue guancie, vinto da un sentimento più potente ancora, più intimo, più oscuro, che sembrava gelarle il sangue nelle vene e schiaffeggiarla con uno di quegli insulti che, invece di arrossare il volto, lo fanno diventare pallido.

A fuggitivi rossori succedeva sulle sue guancie una pallidezza dolorosa; l'occhio si spegneva a poco a poco languidamente, a guisa di una stella quando sorge il chiarore del giorno. Trasaliva ad ogni rumore e si guardava attorno spaurita, quasi temesse delle nuove rivelazioni; e nello stesso tempo niente la interessava più.

E com'ebbero finito l'aria, una forosetta, che, per grandi occhi e per guancie rubiconde come una melarosa, si discerneva dalle compagne, rispondeva con voce più robusta che delicata, mentre appunto passava sotto al balcone ove stava Ramengo: E s'io son bella, io son bella per mene, mi curo d'aver de' vagheggini; E non mi curo niun mi voglia bene, manco vo' ch'altri mi facci inchini.

Ogni volta, ella fremeva di dolore e le sue guancie si facevan livide: egli, paziente, aspettava che quella emozione passasse, per ricominciare, come se vedesse soltanto il proprio scopo.

Poi alla porta, mentre aspettava la Margherita, a cui il malato aveva accennato di voler parlare, si accoccolò, si strinse il bimbo tra le braccia, e lo baciò sulle due guancie. Erano i primi baci di donna su quel volto di fanciullo. Due ore prima, nella sua timidezza selvatica, egli se ne sarebbe scansato rozzamente.

Le sue guancie erano tinte di un roseo più vivace, i suoi occhi scintillavano più micidiali del solito; vi era in ogni sua parola, in ogni suo movimento una straordinaria animazione; e nella lentezza regale dell'incedere qualcosa di più trionfante che mai. Armando in quel punto era fuori di , e con voce tremante rispose: No, signora marchesa, non mi è permesso sognare.

Venivano certo per la prima volta in chiesa perchè io non ve le avevo mai scorte. La persona cadente della vecchia signora, la sue guancie profondamente emaciate, serbavano traccie di una nobile bellezza sulla quale la malattia lenta e implacabile aveva gi

Troverò la mia mamma sul margine di quella stella, e le parlerò così vicino al suo viso che le sue lagrime coleranno sulle mie guancie.... In ginocchio, in ginocchio le chiederò se i suoi occhi che adoro videro il Paradiso! Oh! tormento sinistro!... Quando, quando potrò annientare tutto il veleno di Cristo, nelle mie vene antiche? Mamma! Mamma! O tu che non sei morta e che porto in me!

Si diede a lavorare giorno e notte senza riposo, e per quella fatica continua, smagrito il bel corpo, ingiallite le guancie e incavati gli occhi, mutò in breve sembiante, meno avvenente agli sguardi, ma più eletta e divina pel cuore; chè nulla sublima la donna quanto l'esercizio della piet

Alessio era venuto allora a salutarmi; avevo nelle mani la freschezza delle sue manine e sulle guancie il suo bacio un po' umido odorante di uva spina. Nel seguire cogli occhi la sua piccola persona che si allontanava pensai: Ecco un uomo! Così le idee ritornavano a pulsare nel mio cervello e mi parve di vedere mio cugino fanciulletto, a correre su e giù per le stanze della Querciaia.

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