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Partiti dalla casa Bonfanti percorsero la strada che fiancheggia il paese ingombra di salmerie e soldati austriaci, e con qual cuore vedesse il Generale così da vicino questa nuova miseria della patria non è da dire. Arrivarono a Colle in giorno di straordinaria affluenza di popolo, e il Montereggi, per assicurare l'esito del viaggio, che sapeva lungo e faticoso, pensò di cambiare il suo cavallo con una cavalla di migliore lena colla quale un suo fratello aveva portati la mattina stessa alcuni passeggeri a Colle . Il Montereggi rammenta con espansione anche oggidì la sua Chiocciail nome della cavalla) e dice che poche bestie sarebbero state buone di fare quanto fu da lei fatto in quella giornata. Per il ricambio del cavallo si fermarono nella via principale di Colle ad una locanda ove il vetturino sapeva di trovare il fratello . Era la strada per la straordinaria occorrenza di festa ingombra di popolo, e vi si aggiravano spessi i gendarmi del Governo granducale. Durante il cambio dei cavalli scesero i due viaggiatori dalla vettura, e col modo di persone che non hanno nulla da temere, stavano in mezzo a tanta gente paesana, e sbirraglia lorenese, quasi fosse per essi la cosa più naturale. Ripartirono subito da Colle, e passando per il Castelletto di San Gemignano, pervennero circa alle 3 pomeridiane al di sotto di Volterra senza entrare in citt

Pio IX, temperamento femmineo troppo diverso dal fiero ingegno e dal carattere superbo di Gregorio XVI, non infellonì che qualche rara volta per suggestione di consiglieri. Intanto Don Giovanni seguitò a prestare la propria opera a tutti i proscritti traducendoli in Toscana, dove il governo granducale, ignobile ma corrivo, li lasciava vivere o li espelleva senz'ira.

Che cosa hai loro fatto?... Tu sei giovane, tu sei bella, sei celebre... E la più parte di loro non sono giovani, belli; e, nonostante le vanitose cupidigie, le sordide ambizioni che li divorano, sono destinati a rimaner sempre oscuri... Che cosa c'è di terribile contro di te?... Le gagliofferie inventate dalla marmaglia... Non si contentano ora di dire che a Firenze tu hai ucciso un uomo... hai commesso un assassinio misterioso... ma aggiungono che questo Tittoli che si è suicidato, era stato mandato dalla polizia granducale per sorvegliarti... ma che egli è stato un tempo il tuo amante... e che si è ammazzato piuttosto che nuocerti...

Garibaldi errava solo per la foresta di Ravenna; così gli avevano scritto vecchi congiurati. Bisognava quindi salvarlo, adesso che Roma da lui difesa sorrideva agli stranieri invasori e Venezia si arrendeva, e il Piemonte per conservare la larva del proprio statuto sotto le minaccie dell'Austria mutava larva di re; e il triumvirato toscano, ombra del triumvirato romano, spariva nelle tenebre della reazione granducale; e i borboni ritiravano a Napoli la costituzione insanguinandola nelle vie, e la rivoluzione falsata a Parigi dalla repubblica francese, che mandava ad assassinare la repubblica romana, era tradita a Vienna, soffocata a Berlino nel sangue più generoso: salvarlo adesso che generale senza esercito errava fra il popolo incapace di riconoscerlo, ormeggiato da spie, circuito da pattuglie pronte a fucilarlo! Morire ma salvarlo, perchè egli solo poteva un giorno rialzare l'Italia, essendo stato solo a concepirla e a combattere per l'Italia libera ed una! Mentre i più illustri uomini delle varie provincie disonoravano di lamenti e di contumelie reciproche la sventura di quell'ora, Garibaldi gi