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Aggiornato: 5 ottobre 2025
All'albergo non trovai lettere di Ginevra e n'ebbi piacere. Io che quando ho amato non ho mai amato più forte che nell'assenza, adesso, lontano dalla signora, non la sentivo più. Non v'era molta gente. Alla table d'hôte delle sei eravamo una trentina, quasi tutti inglesi.
La contessa Ginevra, seduta presso il dottore entro una larga poltrona in velluto amaranto, aveva abbassato la testa. Il suo volto di badessa conservava ancora una dolce serenit
Preghiere vane: meglio dello zio vescovo, il babbo Guerin; meglio che Antonia era Maria; meglio che il cattolicismo, il calvinismo, e che Acquapendente, Ginevra; e per Gregorio Leti era cominciata una vita nuova di fede sincera, d’affetti domestici, di operosit
Allora è assoluto bisogno ch'ei ci venga; chi sa che qualcheduno qui non abbia presto il modo d'ajutarlo. Ajutarlo a far che? Non ti capisco bene. Tu, jeri, mi dicevi, che avresti dato anche la tua vita per vederlo contento. E anche oggi, lo dico. Bene, perchè dunque lui sia contento, ora non gli abbisogna altro che di trovarsi colla Ginevra.
E questo s'intende da parte mia. Per ciò che riguarda il Montalto penso che tu ti sia ingannata egualmente. Oh, qui poi, no! Oh, qui poi, sì, mia gentil Maddalena! Come vuoi tu che il signor Montalto abbia a darsi pensiero di me, se oggi mi ha parlato per la prima volta, e non certo con aria di molta sollecitudine, te lo giuro! Mi fai stupire, Ginevra! E tuttavia.... E tuttavia, che cosa?
Oh, non ve ne date pensiero; il tempo è tutto nostro. Aloise, bisbigliò il Pietrasanta all'amico, ero venuto per parlarti di un negozio.... Me ne parlerai più tardi! interruppe Aloise, con un accento che non isfuggì al fine udito della marchesa Ginevra.
O come mai Aloise, l'uomo che amava da sei anni la bella Ginevra senza avere ardito mai accostarsele, che s'era anzi sbandito da ogni geniale ritrovo per cansare il pericolo d'incontrare la donna de' suoi pensieri, s'era così di punto in bianco mutato, da mettere il piede nel suo palazzo, da andare alla sua festa da ballo?
Quella sera la marchesa Ginevra era modestamente vestita di nero, con la vita aggiustata alla persona, le spalle e il collo interamente coperti, e nessun altro ornamento tranne certe frappe aperte sulle maniche, alla foggia del cinquecento. I suo capelli castagni erano tirati indietro, e la severit
La mattina del 15 ottobre, come s'è detto, il Collini era chiuso nel suo quartierino; il Torre Vivaldi, per non aversi a contristare di più, se n'andava colla marchesa Ginevra in campagna.
Dal 'voi' che prima a Roma s'offerie, in che la sua famiglia men persevra, ricominciaron le parole mie; onde Beatrice, ch'era un poco scevra, ridendo, parve quella che tossio al primo fallo scritto di Ginevra. Io cominciai: <<Voi siete il padre mio; voi mi date a parlar tutta baldezza; voi mi levate si`, ch'i' son piu` ch'io.
Parola Del Giorno
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