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Aggiornato: 29 giugno 2025


Ah! finalmente!... Venga. Giano fu introdotto dal servo. Vieni, gli disse la principessa. Avanzati. Poi essa guardò in modo significativo il prelato. Egli comprese ch'era invitato ad uscire: squadrò con rapida occhiata da capo a piedi l'ignobile figura di Giano; poi, volto alla cugina, le disse: Vedo, signora, che avete degli affari.

Curzio riconobbe la figura di Giano. Egli ignorava la parte di complicit

Informato appuntino d'ogni cosa dal suo Giano, il principe concertava con esso i modi di riuscire nell'intento. In quella sera della festa Giano reduce appunto da una sua gita a Civita-Vecchia, era venuto a riferire al principe il risultato delle sue osservazioni, e a comunicargli un suo piano. Si trattava di procurare l'evasione di Curzio dalla fortezza, e per tal modo cagionare la sua perdita.

Napoleone I era vestito con una vecchia livrea di staffiere e un paio di mutande incartocciate in un magnifico par di stivali di cartone abilmente coperti di raso nero. Il grande imperatore teneva costantemente la mano destra infilata nel panciotto e in fondo alla schiena la mano sinistra, che stringeva un cannocchiale; un bel cannocchiale da campo che restava sempre a quel punto retrospettivo, per quanto durava l'azione, come se Napoleone I, al pari di Giano, avesse avuto la straordinaria facolt

Però, quando il marchese ebbe accennato il cartello di sfida a lui mandato dal Doge, egli, con ironico piglio, soggiunse: E Giano Fregoso non lo manda per mano d'un semplice cavaliere, bensì a dirittura per quella di Pietro Fregoso, suo comandante d'esercito. Messer Pietro si volse stizzito e saettò d'una torva occhiata il nemico.

Così viveva il Bardineto, senza por mente al domani. Amava, senza proporsi una meta, senza sperar nulla di certo; amava, ecco tutto, e fidava alle onde tranquille il fragile schifo della sua giovanile fortuna. Però, quando Giano Fregoso, fattosi pur dianzi signore e doge di Genova, ebbe mandato Bartolomeo Cecere a dimandar la mano di Nicolosina, per la prima volta il povero Bardineto tremò, sentì come una mano di ferro che gli agguantasse il cuore. E non cessò lo spasimo suo, fino a tanto non ebbe udite dal labbro del marchese queste consolanti parole: «A Giano, prestantissimo uomo, rendo, o messere, le grazie che per me si posson maggiori, che in ciò liberale si mostra ed amicissimo mio. Senonchè, la figliuola mia è troppo giovine per andarne a marito, e in cosiffatti negozi occorre maturit

Giano bifronte per essi cessò di essere favola: se il pericolo dei privilegi mosse dal Despota, ed eglino gli mostrarono faccia di Popolo; se dal Popolo, ed eglino gli mostrarono faccia di Despota. furono contro i re Agide e Cleomene meno spietati ribelli, di quello che contro Caio e Tiberio Gracchi fossero spietati tiranni.

Castore, Polluce, la Fortuna e Diana, la dea delle campagne pontine, il Sole, Giano, Eolo, Apollo, Esculapio, avevano i loro tempî a Cori. Si mostrano ancora, sotto l'Acropoli, quattro belle colonne corinzie, murate in una casa, che si pretende siano appartenute al tempio dei Dioscuri. Sussistono tuttora alcuni avanzi di antichi bagni, di cisterne, ed un ponte gigantesco, di costruzione romana, sopra un rapido ruscello che corre presso la citt

Giano ritornò al tavolo dei giuocatori, canterellando: La-la-laral-l

Questa fu la tutela, questa la difesa, la protezione che io m'ebbi da voi!... Ed ora io debbo sorridervi, porgervi la mano, chiamarvi caro cugino, e anche ascoltare in pace gli oltraggi che mi volgete col sorriso di miele sul labbro! Un servo entrò. Signora principessa, disse, un uomo domanda di parlarvi. Ha detto il suo nome? chiese ansiosamente la signora. Ha detto di chiamarsi Giano.

Parola Del Giorno

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