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Aggiornato: 13 maggio 2025
S'io potessi ritrar come assonnaro li occhi spietati udendo di Siringa, li occhi a cui pur vegghiar costo` si` caro; come pintor che con essempro pinga, disegnerei com'io m'addormentai; ma qual vuol sia che l'assonnar ben finga. Pero` trascorro a quando mi svegliai, e dico ch'un splendor mi squarcio` 'l velo del sonno e un chiamar: <<Surgi: che fai?>>.
E non si può far nulla, nulla! Davanti a queste catastrofi repentine manca all'ingegno umano l'elemento ond'egli abbisogna per far valere le sue forze; gli manca il tempo. La fortuna ama coglierlo all'improvviso per soddisfare i suoi capricci spietati.
Giano bifronte per essi cessò di essere favola: se il pericolo dei privilegi mosse dal Despota, ed eglino gli mostrarono faccia di Popolo; se dal Popolo, ed eglino gli mostrarono faccia di Despota. Nè furono contro i re Agide e Cleomene meno spietati ribelli, di quello che contro Caio e Tiberio Gracchi fossero spietati tiranni.
Ma il lungo periodo di contrasti e di dispute, l'abitudine a osservare la famiglia come un manipolo d'avversarii spietati, la differenza scoperta tra la mentalit
Io vidi gente sotto infino al ciglio; e 'l gran centauro disse: <<E' son tiranni che dier nel sangue e ne l'aver di piglio. Quivi si piangon li spietati danni; quivi e` Alessandro, e Dionisio fero, che fe' Cicilia aver dolorosi anni. E quella fronte c'ha 'l pel cosi` nero, e` Azzolino; e quell'altro ch'e` biondo, e` Opizzo da Esti, il qual per vero
Mentre io stavo mulinando la maniera di entrare come famiglio in casa vostra, ecco la fortuna che volle favorirmi con istrano accidente. Andando per piazza di Spagna sento dietro di me un rovinìo, uno schiamazzo di voci, che gridavano: «alla vita, bada alla vita!» Mi volto, e vedo una carrozza trasportata a furia da cavalli che avevano preso il morso co' denti. Il cocchiere, balestrato giù dal sedile, aveva percosso il capo sopra un piuolo, e giaceva col cranio aperto da un lato della strada; chi fuggiva, chi si affacciava alle finestre, chi su lo sporto delle botteghe, senza dare aiuto e senza neppure pensare a darlo; stupidi e spietati, per vedere soltanto come si sarebbero rotto il collo bestie e cristiani, e poi cavarne i numeri per giuocarseli al lotto ... Umana razza! Io mi gittai al morso di un cavallo; e quantunque per buono spazio seco mi strascinasse a furia, pure giunsi a fermarlo. Allora mise fuori dello sportello la faccia tranquilla e mansueta un barone di et
Io vidi gente sotto infino al ciglio; e 'l gran centauro disse: <<E' son tiranni che dier nel sangue e ne l'aver di piglio. Quivi si piangon li spietati danni; quivi e` Alessandro, e Dionisio fero, che fe' Cicilia aver dolorosi anni. E quella fronte c'ha 'l pel cosi` nero, e` Azzolino; e quell'altro ch'e` biondo, e` Opizzo da Esti, il qual per vero
E così, povera donna, il rimorso, l'amore, mille dubbi angosciosi l'agitavano, la torturavano con assalti nuovi e spietati! Oh! s'ella avesse potuto morire in quel giorno!... Ma a poco a poco, dopo qualche ora di strazio, ritornò la pace al suo spirito. Riflettendoci bene, pensò che Prospero non avrebbe acconsentito a quelle nozze; no, no, certamente.
Entrarono quindi gli altri due assassini, torvi, terribili, fulminando con occhiate di disprezzo la folla, che li salutava col solito vocìo, li bersagliava co' suoi motti insolenti e spietati. Richiuso il cancelletto, il sotto-boia andò a mettersi sulla soglia della porta, fosco, rigido, impalato. Una fila di birri faceva la guardia intorno e dinanzi al cancelletto.
Quivi si piangon li spietati danni; quivi è Alessandro, e Dïonisio fero che fé Cicilia aver dolorosi anni. E quella fronte c’ha ’l pel così nero, è Azzolino; e quell’ altro ch’è biondo, è Opizzo da Esti, il qual per vero fu spento dal figliastro sù nel mondo». Allor mi volsi al poeta, e quei disse: «Questi ti sia or primo, e io secondo».
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