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Aggiornato: 2 giugno 2025


Bisognan di valor segni più chiari, che por con leggiadria la lancia in resta: ma fortuna anco più bisogna assai; che senza, val virtù raro o non mai. 47 La buona lancia il paladin racquista, e verso il re d'Oran ratto si spicca, che la persona avea povera e trista di cor, ma d'ossa e di gran polpe ricca.

Certo, a chi osserva da vicino i francesi non può sfuggire, che solamente una cerchia ristretta era tocca sul serio e a fondo da coteste nuove idee. Nello stesso torno di tempo in cui la critica storica condannava senza discrezione l'imperatore soldato, dilagava pel paese il grido di guerra, sempre rifacendosi a nuovo, sempre ingrossando più gagliardo. Per una legge storica in perpetuo ricorrente, la boria nazionale cresceva in tanto più dismisura, in quanto che i francesi dovevano non a stessi la loro magnifica posizione di grande potenza, bensì alla fortuna e al tatto del loro dominatore. Durante i primi giorni di emozione della guerra franco-germanica, W. Wehrenpfennig qualificò per la prima volta, che io sappia, cotesta oltracotanza come un delirio di grandezza, una megalomania. L'espressione fece rapidamente il giro dei giornali tedeschi, perché egli aveva fitto il chiodo a segno. Ed effettivamente era una malattia epidemica degli spiriti. Mentre gli storici notomizzavano e confutavano la leggenda napoleonica, un'altra fola con mirabile rapidit

Ma egli doveva aver la fortuna di potere in que’ terribili istanti rassicurare quella gentile anche con una prova di fatto, opportuna e gratissima quanto meno aspettata.

1 Fu il vincer sempremai laudabil cosa, vincasi o per fortuna o per ingegno: gli è ver che la vittoria sanguinosa spesso far suole il capitan men degno; e quella eternamente è gloriosa, e dei divini onori arriva al segno, quando servando i suoi senza alcun danno, si fa che gl'inimici in rotta vanno.

Quando Cardello vide presentarsi la tuba, fece un gesto di ribellione: Mi burleranno, disse, quasi piagnucolante. Parrai un signore, coi guanti. La tuba gli scendeva su gli orecchi. È troppo larga per me! Con un po' di carta torno torno dietro il cuoio.... È quasi nuova. Cardello scoppiò a ridere vedendosi infagottato a quel modo. Che cosa doveva fare, povero Cardello? Perdere quella fortuna?

Ingannato, dopo tutto, guastato dalle lodi d'un secolo cortigiano, come dalla fortuna che un italiano, il Mazzarino, aveva preparata al suo regno! Non era forse per lui che un uomo come il Boileau scriveva il verso curioso: Grand roi, cesse de vaincre, ou je cesse d'écrire? Scorribanda capricciosa. La chiesetta. Una celia di soldato. Les dames de beauté. Dinastie a olio. Marescialli di Francia.

Sempre natura, se fortuna trova discorde a , com’ ogne altra semente fuor di sua regïon, fa mala prova. E se ’l mondo l

Finito il suo discorsetto, il degno commissario finì il suo cantuccio e il suo resto di vin Santo, con la coscienza di aver meritato l'uno e l'altro. Mi compiaccio molto della fortuna che gli tocca; disse allora il signor Francesco Guerri. A noi dispiacer

C'è qualchedun altro che vi assiste, e un po' meglio di me. Volete dire quell'angelo della signora? La metteremo, se mai, a pari con voi. Son cinque giorni che non abbiamo la fortuna di vederla.

Maestro, diss'io lui, or mi di' anche: Questa fortuna, di che tu mi tocche, Che è, che i ben del mondo ha tra branche?

Parola Del Giorno

quell'autorevole

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