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Aggiornato: 9 giugno 2025


E ’l duca mio distese le sue spanne, prese la terra, e con piene le pugna la gittò dentro a le bramose canne. Qual è quel cane ch’abbaiando agogna, e si racqueta poi che ’l pasto morde, ché solo a divorarlo intende e pugna, cotai si fecer quelle facce lorde de lo demonio Cerbero, che ’ntrona l’anime , ch’esser vorrebber sorde.

Venivano a cercare il miracolo da ogni lontananza della terra cristiana; camminavano in lunghi reggimenti, con abiti scuri, con facce devote, a passi lenti, seguendo le insegne dell’Ordine al quale appartenevano. I malati erano stesi nelle barelle, seduti nelle portantine, che a forza d’omeri sorreggevano i penitenti lettighieri; ogni gruppo li custodiva con gelosia, come preziose reliquie, nel compatto nucleo del pellegrinaggio. Queste fanatiche schiere di credenti avevan con talvolta il loro Vescovo, talvolta un umile parroco; poi tutto uno stuolo di preti minori, dame della Misericordia, medici, suore di carit

Con Ugo, lo scudiero: c'erano messere Ildebrandino, messere Aginaldo, messer Baldo, con certi uomini di facce così sinistre!... Il chierico bisbigliò un esorcismo di tutto cuore, ed io di tutto cuore risposi.

E, a poco a poco, rividi, lassù, tutti. Nella spaziosa e luminosa Sala Cotugno, ch'era stata, anni a dietro, la mia seconda casa, rividi le suore, gl'infermieri, il farmacista, il reverendo confessore, sempre florido e roseo tra tante bianche facce esangui.

Adesso, ma fra qualche anno? E ricordati bene: se non vuoi quella , nessun'altra. Io, in casa, non voglio facce nuove. Quella la conosco; sposandola, faresti la tua felicit

E ’l duca mio distese le sue spanne, prese la terra, e con piene le pugna la gittò dentro a le bramose canne. Qual è quel cane ch’abbaiando agogna, e si racqueta poi che ’l pasto morde, ché solo a divorarlo intende e pugna, cotai si fecer quelle facce lorde de lo demonio Cerbero, che ’ntrona l’anime , ch’esser vorrebber sorde.

Oh quanto parve a me gran maraviglia quand’ io vidi tre facce a la sua testa! L’una dinanzi, e quella era vermiglia; l’altr’ eran due, che s’aggiugnieno a questa sovresso ’l mezzo di ciascuna spalla, e giugnieno al loco de la cresta: e la destra parea tra bianca e gialla; la sinistra a vedere era tal, quali vegnon di l

E così dicendo, salì frettoloso al piano superiore; corse nella sua camera, e andatosi a sedere presso la finestra, ruppe il suggello, cavò un foglio scritto su tutte le quattro facce, d'una scrittura fitta e sottile, che cominciava colla parola amico e finiva col nome della signora Argellani.

Ma voi chi siete, pallide facce, tutte fosche di neri capegli, ora immote verso il cielo, ora inclinate mestamente alla terra? Ah , vi riconosco, Piloncino e Tartuffo, ipocriti di virtú, falsatori di religione. E i vili si strinsero le destre, e congiurarono cosí: Costui si vende si compra; ma con un tocco ardito della sua penna sbalza dai volti le maschere e snuda la veritá.

Quali per vetri trasparenti e tersi, o ver per acque nitide e tranquille, non profonde che i fondi sien persi, tornan d’i nostri visi le postille debili , che perla in bianca fronte non vien men forte a le nostre pupille; tali vid’ io più facce a parlar pronte; per ch’io dentro a l’error contrario corsi a quel ch’accese amor tra l’omo e ’l fonte.

Parola Del Giorno

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