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Aggiornato: 9 giugno 2025
Dunque accettate? domandò mastro Pasquale. Sì, accetta, accetta, rispose Sciaverio guardando il padre. Via.... dacchè volete così.... è proprio per non far negativa agli amici. Viva! esclamarono i tre giovani in coro: e le loro facce s'irradiarono d'un'allegrezza schietta.
O dove diamine l'ho veduto? Questa è la disgrazia di vedere tante facce nuove ogni giorno, che una fa perdere la memoria dell'altra. Dicono che Napoleone gran capitano, l'avesse così salda, la memoria, da ricordarsi il volto del più oscuro personaggio ch'egli avesse veduto dapprima. Vedete gran caso, ricordarsi dei volti! Ma il nome, il nome bisognerebbe ricordare; questo è il busilli.
Con che? con la menzogna a due facce, che sembra essere e non è? Giana. Le domo, ti dico. Mortella. Con che? con l’ipocrisia accorta che fa le sue miscele di bene e di male, di falsit
Queste lettere non erano poche, nè brevi, e sebbene il carattere di Bonaventura fosse tondo e fitto, vero carattere da prete, il carteggio teneva lo spazio di molte pagine inchiostrate, s'intende, sopra ambedue le facce. I nostri lettori, che gi
Mastro Spaghi sedeva in un umida stanza, I cui muri, giallognoli e a macchie, avean sembianza Di facce d'appiccati. Era una notte estiva. Sui campi la finestra della stanza s'apriva. Di fronte alla finestra c'era una porta, quella D'un carcere, che un tempo era stato una cella, L
Matteo Cantasirena, seduto accanto al Presidente, girava l'occhio su tutte quelle facce gravi, talune arcigne, gocciolanti di sudore, cercando istintivamente nella moltitudine che si mostrava piuttosto ostile, il volto amico sul quale fissarsi coll'occhio, mentre avrebbe fatto il suo discorso.
Impossibile a contarsi, quell’immenso numero di cristiani, del quale si gremiva tutta quanta la vallata; uomini e donne, secolari e monaci, cristiani di tutte le terre, facce sperdute in Cristo, nel fuoco della penitenza, nella febbre del digiuno, tutti confessati con l’ostia, mondi come il lino del battesimo, tutti assorti nel veggente amore che accese l’anima della bianca pascolatrice.
E vi divertono forse le loro lampade, che sussultan, la sera, sui loro pranzi avari dal condimento di odio?... Son lampade innocenti, che bagnano di luce facce usuraie, rotonde come marenghi, tutte segnate d'un conio invariabile da un coronato Imbecille!... O lampade innocenti sulle mense dei ricchi, poveri raggi rapiti agl'inutili Prometei!... incatenate stelle, piangenti alle finestre!...
«Dove sono, disse, i miei fedeli parrocchiani che andavano la mattina al lavoro cantando allegri e felici? Dov'è il mio villaggio tranquillo nel quale non si incontravano che facce liete, e che vedo ora tutto pieno di gente oziosa e vagabonda, di facce scure e minacciose, di persone briache?
si` come schiera d'ape, che s'infiora una fiata e una si ritorna la` dove suo laboro s'insapora, nel gran fior discendeva che s'addorna di tante foglie, e quindi risaliva la` dove 'l suo amor sempre soggiorna. Le facce tutte avean di fiamma viva, e l'ali d'oro, e l'altro tanto bianco, che nulla neve a quel termine arriva.
Parola Del Giorno
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