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Ma Beatrice, durando in lei lo impeto di amore, stringe con forza sovrumana il braccio di don Francesco come per istrascinarlo, ed esclama: Vieni, sciagurato vecchio tu non hai un momento da perdere: la morte ti cuopre con le sue ali. Vieni, la bilancia delle tue colpe precipita giù nello inferno. Vesti il cilizio vecchio! Cuopriti i capelli di cenere..... tu hai peccato abbastanza.

La signora Mar.... Dib...., una vedovina elegante che malgrado i suoi quarant'anni non vuol smettere le pose del sentimento, venne a visitarmi. La conduco in giardino, nel mio arruffato giardino dove i fiori non rappresentano che la cornice dei legumi. Delizioso!... ma questo è un Eden.... un paradiso! esclama enfaticamente la signora qual profumo di poesia! Voi amate i fiori, signora?...

Gervaso lo guarda con crescente interesse; egli crede riconoscere quel sembiante, ma non sa bene dove cercarlo. Finalmente esclama: Ma , è lui, non v'ha dubbio. Ed aggiunse fra : E' il giovinotto del Collegio di Monza; fatalit

Ed un poeta più moderno, parlando delle tribadi esclama: «Esse operano un miracolo degno dell’enigma tebano, rendendo possibile l’adulterio senza il concorso di un uomo

Dopo un istante una chiave gira nella toppa, ma inutilmente causa il catenaccio interno, poi un lieve fischio, poi un rumore insolito, siccome di sfregamento di piedi lungo la cappa del camino, indi tosto un colpo di pistola, ed il guaito contemporaneo di un cane, di voce nota. Dio, Dio, esclama Alfredo, il mio Lord certamente ferito. Le due donne cadono in ginocchio.

Ma perchè arrivate voi così tardi, infine! dice mia moglie per stuzzicare. Quando si apparecchia per le sei e si vuol poi mangiare alle sette!... Poffar Iddio! signora, esclama il mio vicino impaziente; è colpa mia se il signor Valerio ha cominciato a parlare alle cinque? Per me, ne ho le mascelle dislogate! Infine, ingollo la mia pappa, e respiro.

Sta bene, risponde l'abate; aprite, ed attendete di fuori. Il castellano obbedisce. Allora l'uomo avvolto nel mantello passa innanzi, entra, e si richiude l'uscio alle spalle. Il castellano, che era restato a guardare, gitta un sospiro ed esclama: Senza neppure confessarla!

È di domenica esclama il giornalista di domenica che si tengono le conferenze filologiche, i comizi repubblicani e le accademie di musica tedesca, tormento della nostra infelice classe!

Allora gli occhi di lei diventano bellissimi, le labbra si socchiudono come calice di fiore che beve la rugiada dall'alto; ed essa esclama felice e fiera: Come sei grande! Se invece è lei, che deve abbassar gli occhi, questi si fanno piccini, da superbi sembrano farsi vergognosi; esprimono protezione e non ammirazione; tenerezza forse, non mai orgoglio, e se essa non dice: Oh come sei piccolo!

E parlando della galleria di Brera e dei quadri di Raffaello, di Lionardo da Vinci, di Michelangelo ivi ammirati, esclama: "Dio onnipotente a che sublimò l'uomo!" Così dopo una visita alla Laurenziana scoppia in un: "Umana superbia, ti annichila!" A sessantadue anni ammirava così.