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Aggiornato: 31 maggio 2025
RUFFO. Samia, le son trame che non si fanno al gitto. Bisogna accozzare stelle, parole, acque, erbe, pietre e tante bazzicature che è forza che ci vada tempo. SAMIA. Se voi il fate pur poi... RUFFO. Ne ho ferma speranza. SAMIA. Oh! oh! oh! Conosci tu l'amante? RUFFO. Non certo. SAMIA. È quel lá. RUFFO. El conosci ben, tu? SAMIA. Non è anco due ore che io gli parlai. RUFFO. Che ti disse?
Fanno uso più di frequente di latte e qualche volta, se muore un animale, si cibano di carne. Si può dire che non conoscono la pasta, mentre spessissimo mangiano erbe cotte e senza condimento di olio. Uomini di ogni et
FR. Al demonio non sono incognite le forze e le virtù delle erbe, le quali hanno ancora conosciute gli uomini; ed hai da sapere che gi
Ma a grado a grado quelle chiazze crescevano, si allargavano, e presto non si vide che una chiazza sola; tutto il mare, intorno alle navi, era verde per quello strato di erbe, come è verde un palude, un serbatoio di acque stagnanti.
Se ella avesse seguiti i passi della fanciulla, ogni qualvolta questa usciva alla mattina per alcune compere o per delle commissioni di clienti, l'avrebbe spesso veduta entrare furtiva in una modesta casa presso il Mercato delle erbe, salire all'ultimo piano dove il marchese Diego Tiani, sotto il nome del suo rivale Gabriele Terzi, stava ad attenderla.
E qui Laurenti mostrò un fascio di pianticelle raccolte sui greppi. Ma sapete che voglio venire anch'io? disse la signora Argellani. Voi raccoglierete erbe, ed io darò la caccia alle farfalle.
Pur troppo paiono! E come coteste erbe rimangono attaccate alle pareti del carcere per esservi sbattute dal vento, o riarse dal sole, le preghiere si volgono invano al passeggero perchè ricordi chi geme l
Teneramente, teneramente, per imitare il molle abbandono delle erbe folli, il mio monoplano scivola col leggiero trasalire d'un canotto, alla deriva in questo fiume di latte, le cui rive sinuose non sono altro che nuvole intrise d'argento vivo!... Il mio corpo ha il desiderio e l'orgoglio sensuale che provavo, una volta, lasciando la mia bocca galleggiare a caso, sulle onde del tuo corpo....
Saliva fino a lei nell'aria calda il profumo delle erbe giovani recentemente falciate; e lei aspirava quelle voluttuose esalazioni, mentre il suo cuore si struggeva in uno spasimo d'amore e di gelosia.
E per sfogare tutta l'acredine che mi sentivo nel cuore, mi misi a calpestare furiosamente le erbe e le pianticine fiorite che smaltavano il suolo. Due lunghe lacrime rigavano le guance di Fausta. Ed io godei che ella piangesse! Tornavamo verso la villa come due sconfitti, uno dietro all'altro. Non contristare la mamma, facendole sapere quel che è avvenuto tra noi.
Parola Del Giorno
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