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Aggiornato: 7 giugno 2025
RONCA. Quando venni a casa vostra per restituirli, vi venne la nuova del vostro naufragio: e non potendo restituirli a voi, avea constituito conservargli al suo ritorno. Ma poiché sète tornato sano e salvo, eccoli, ché dubito ne abbiate bisogno. VIGNAROLO. Come, che ne avrò bisogno! RONCA. Vi ringrazio della cortesia; mi raccomando a voi.
TEDESCO. Duie ducate per le vine bevute, mez ducate per la stanza delle donne e mez altre per il buon pro vi fazze. LIMOFORO. Eccoli. ANTIFILO. Maestro, come dite che vi sieno state trabalzate le donne, se le trovate nel luogo dove le lasciaste? LIMOFORO. Non ci ha detto Lardone che Giacomino l'avea ricevute in casa sua, mettendo la sua casa in taberna?
Eccoli giunti sul luogo, eccoli indietreggiare per meglio lanciarsi, eccoli spiccare il salto. Gorello! calatemi una fune, che annego senza misericordia; Arnault, fa presto, o Maestro Armando serve di cena ai pesci: Arnault! Gorello! Gorello!
PANFAGO. E se ben, innamorato di quella puttana, la poteva aver con alcuni dinari, Pirino e Forca, per maggior vostra beffe e per ridersene fra loro alla sgangherata, se hanno voluto servir de' vostri dinari: eccoli scelerati contro voi, ingiuriosi contro me e profani contro Iddio. FILIGENIO. So che tutto è vero quanto dite, e conosco che tanto eglino sono stati astuti quanto io sciocco.
ESSANDRO. Oimè, eccoli! quel primo è Granchio suo servo, quel vecchio deve essere Narticoforo. PANURGO. Morfeo, entra con Essandro e vèstiti da femina, attendi a quel che si dice e aiuta al bisogno. MORFEO. L'odor delle vivande ha tratto costui cosí presto; ma tu non n'assaggierai. NARTICOFORO maestro di scola, GRANCHIO.
Ti sei fatto molto aspettare. Ho fatto più presto che ho potuto. Emilio, a cui premeva venire al sodo, lo interruppe piantandogli in faccia quel suo sguardo maligno. E dunque? E dunque eccomi qua. La chiave? L'ho meco. Dammela. Sì, signore, ma prima.... Ella capisce.... Lei sa... Vuoi i denari?... Eccoli.
Sono io per fortuna... perchè potrei anche essere il signor Asdrubale. Lo studente non ha tempo di domandare spiegazioni delle parole incomprensibili, che dall'estremo punto del sentieruolo appariscono Costanza e Mariuccia, tenendosi per mano, ansimando e ridendo. Eccoli stretti in un amplesso; fratello e sorella, zio e nipote.
Ora, arma e luogo? Che frase alfieresca! V'imiteremo anche noi, rispondendovi: subito, spada, qui. Grazie! disse il padre Anacleto. Aspettiamoli, dunque. Eccoli appunto; ripigliò il padre Anselmo, segnando col capo tra le piante, donde appariva il padre Agapito, seguito dai padri Restituto e Ilarione.
Eccoli in viaggio, alla scoperta dell'ignota bellezza. Il vento fischia nel sartiame; la tempesta assale il naviglio; il masso di Gibilterra torreggia spaventoso frammezzo alle brume; Goffredo Rudel non ode il fischio del vento; non bada ai marosi che invadono la coperta, e canta dolcemente d'amore.
Però anche pel cacciatore il popolo non si dava briga più che tanto. Voleva Nello, non altri che Nello, voleva l'assassino del Vicolo della Luna! Da lui soltanto in quell'occasione si dovevano levare i numeri del lotto; da lui doveva venire la fortuna: sul suo cartello tutti avrebbero cercato gli storni, gli ambi, i terni propizi. Eccoli! eccoli!
Parola Del Giorno
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