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Aggiornato: 25 giugno 2025
Che Carlo I d'Angiò avesse la monetazione come un capo di entrata pubblica, si ricava da molti altri diplomi del r. archivio di Napoli; un dei quali indirizzato al vicario in Sicilia Adamo Morhier per la zecca di Messina il 13 marzo 1278, si trova nel registro segnato 1268, A, fog. 142. Elenco citato delle pergamene, ec., tom. I, p. 181 e 184, diplomi del 4 e 31 agosto 1279.
"Ma no! non lo creda! non c'è ombra di vero, ec." "Viò Usted Venezia?" "Oh! Venezia, sì." "Es verdad que es una ciudad que sobrenada en la mar?" (una citt
L'argomento del canto VII viene così compendiato dal Poeta: «nel VII l'Angelo porta ad Amedeo armi: egli assale il campo de' turchi e lo mette in ispavento.» La prima stanza del canto VII dell'Amedeide maggiore è la 47 del canto IV della minore, il quale ha termine nella st. 22 del VII della maggiore che comincia: Sbieca le luci ec.
Il diploma in cui fu resa esecutiva e trascritta la sentenza del legato sopra la restituzione di vari beni alle chiese di Messina, Catania, ec. si trova nel r. archivio di Napoli, registro di Carlo I, segnato 1268, O fog. 19, a t. e fog. 6, che per mal accurata legatura del volume è la continuazione del detto foglio 19. La data del diploma è del 9 agosto undecima Ind. .
Questo è ciò che staremo a vedere. Intanto io vo' che sappiate, bene altri cervelli che non è il vostro aver saputo mettere a partito, io. Notaro Ribaldella scrivete: «Invocato il santissimo nome di Dio. Amen. Decretiamo ec. prima di passare ad ulteriora la vigilia nei modi et termini consueti per ore quaranta, la quale dovr
IV, docum. 6, allo art. 40, si legge: «La qual pace noi Pietro per la grazia di Dio re d'Aragona e di Sicilia sopraddetto, accordiamo pel regno di Sicilia, per noi e per la nobile regina nostra moglie e per l'infante Giacomo nostro figlio, che dev'essere erede dopo di noi nel detto regno, dai quali la faremo fermare e accordare; e pe' regni nostri d'Aragona, di Valenza e di Catalogna, per noi e per l'infante don Alonzo nostro primogenito, erede dopo di noi ne' detti regni, ec.»
Don Girolamo, prete di santa vita, e di dottrina insigne, stava in casa di costui a condizioni alquanto migliori dei negri adoperati in America alla coltura dello zucchero: gli pagava una lira al giorno, con obbligo di celebrare la messa, insegnare il latino al ragazzo, accompagnare la signora, tenere i libri di amministrazione, rispondere alle lettere, comporre memorie, suppliche, contratti ec., risquotere le pigioni, badare alla villa e alle ragazze, e la domenica così per isvago riscontrare la cassa, rivedere i conti ai servi, e leggere la gazzetta al padrone mentre si radeva la barba... e tutto questo ed altre cose ancora per una lira: eppure ci stava; tanto è vero che la natura crea alcuni enti predisponendoli a patire fino alla morte.
Dichiaro pertanto ec.....» E qui sì lo scopo della congiura, che i nomi dei congiurati, i mezzi di cui poteano valersi, i loro disegni, i sussidi nei quali speravano, ogni cosa, in somma, fu esposta coi più minuti suoi particolari dal colonnello Gasparinetti.
¹ Vedi Tiraboschi ec. ec. Il Maestro, cavato il berretto, curvata la persona in atto ossequioso, gli tenne dietro alla distanza di due o tre passi, dicendo: «Monsignore.»
Veggansi ancora per questi particolari Bart. de Neocastro, cap. 16; Cron. del mon. di S. Bertino; Surita, Ann. d'Aragona, ec. Alcuni han creduto legger questo nei versi di Dante: E guarda ben la mal tolta moneta, ec. Inf., c. 19. Nell'appendice, io tento d'accostarmi ad una migliore spiegazione di questo luogo della Divina Commedia. Gio. Villani, lib. 7, cap. 57, 59, 60.
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