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Aggiornato: 25 giugno 2025
O voce ch'io credeva udir dal suolo Sorger vêr me con un mesto susurro, Piomba dall'alto invece e per l'azzurro Fino quaggiù discendi ratta a volo! Volsi lo sguardo al ciel l'orecchio invano Tesi aspettando l'implorata voce. Scordavo il duol della vicina croce, Ma il verbo non venìa dal ciel lontano.
31 Ben mi duol che celar t'abbi voluto da me, che sai s'io ti son vero amico, non sol dipoi ch'io ti son sì tenuto, che mai dal nodo tuo non mi districo, ma fin allora ch'avrei causa avuto d'esserti sempre capital nimico; e dèi sperar ch'io sia per darti aita con l'aver, con gli amici e con la vita.
14 Né la donna perciò si riconforta: dice che troppo termine si piglia; e s'al ritorno non la trova morta, esser non può se non gran maraviglia. Non lascia il duol che giorni e notte porta, che gustar cibo, e chiuder possa ciglia; tal che per la piet
Scuotesi tutto; e l'empio duol del core Per mille guise gli apparisce in volto; Piet
Ben mi duol c'hai troppo onorato boia, che troppo lieve e facil morte fai; che mani e pene io non so sì nefande, che fosson pari al tuo peccato grande. 72 Mi duol di non vedere in questa morte il sacrificio mio tutto perfetto: che s'io 'l poteva far di quella sorte ch'era il disio, non avria alcun difetto.
E che importa, o Damiano? il vecchio riprese. Meglio oggi che domani; la vita che passò mi somiglia un giorno. Solo, ti torno a dire che sarei morto più contento, se avessi potuto darvi uno stato, a voi altri due poveretti: e quest'è la mia spina. Di te, Damiano, mi duol meno, chè, lo so bene, non avrai bisogno di nessuno; ma il povero Celso, ancora fanciullo.... I cuori timidi e semplici come il suo, son quasi sempre vittima de' furbi, o de' prepotenti. Basta, a te lo raccomando; so che vi amate, e tu penserai a lui, alla povera vostra mamma, ed alla mia Stella, che sar
S'io 'l feci unqua che mai non giunga a riva l'interno duol, che 'l cuor lasso sostiene; s'io 'l feci, che perduta ogni mia spene in guerra eterna de vostr'occhi viva; s'io 'l feci, ch'ogni dì resti più priva de la grazia, onde nasce ogni mio bene; s'io 'l feci, che di tante e cotai pene, non m'apporti alcun mai tranquilla oliva;
83 Di piano in monte, e di campagna in lido, pien di travaglio e di dolor ne gìa; quando all'entrar d'un bosco, un lungo grido, un alto duol l'orecchie gli ferìa. Spinge il cavallo, e piglia il brando fido, e donde viene il suon, ratto s'invia: ma diferisco un'altra volta a dire quel che seguì, se mi vorrete udire.
L'altro vedete c'ha fatto a la guancia de la sua palma, sospirando, letto. Padre e suocero son del mal di Francia: sanno la vita sua viziata e lorda, e quindi viene il duol che si` li lancia. Quel che par si` membruto e che s'accorda, cantando, con colui dal maschio naso, d'ogne valor porto` cinta la corda;
44 Non che di lei, ma restar privo voglio di ciò c'ho al mondo, e de la vita appresso, prima che s'oda mai ch'abbia cordoglio per mia cagion tal cavalliero oppresso. De la tua difidenza ben mi doglio; che tu che puoi, non men che di te stesso, di me dispor, più tosto abbi voluto morir di duol, che da me avere aiuto.
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