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Aggiornato: 25 giugno 2025


Giordano allor dal grave duol non vinto Diceva: o Dio, non vano amor, non sdegno, Non onor popolar l'armi m'han cinto, Non cupidigia di tesor, non Regno; Pugnai per te: s'io ne rimango estinto, L'immensa tua bont

Amato molto, amato sia il Signore Che per l'anime umane arde d'amore! Oscuro o potente, Di Dio tu sei figlio, Fratello degli Angioli, Ancor che in esiglio! Gran fallo ci avvolse Nel fango e nel duol: Amiam! ci fia reso Degli Angioli il vol! Quoniam mulier sancta es et timens Dominum.

D'aver Ruggier perduto, ella si sente via più doler che d'altra cosa aversa: notte e per lui geme amaramente, e lacrime per lui dagli occhi versa; e per dar fine a tanto aspro martire, spesso si duol di non poter morire. 56 Morir non puote alcuna fata mai, fin che 'l sol gira, o il ciel non muta stilo.

A mezzanotte.... PRIMADONNA. Dove?... TENORE. Nol so.... TUTTI. A mezzanotte!... Verrai?... PRIMADONNA. Verrò.... Giorno d'orrore.... Giorno d'amore.... Giorno di giubilo.... Giorno di duol. Al mio contento.... Al mio sgomento.... Gli astri sorridono, S'oscura il sol. Questi vorrebbe avventarsi a Tenore, ma viene trattenuto da Frate Profondo. Primadonna sviene nelle braccia di Comprimaria.

Lasso che 'l ragionar il pensier segue e ragionando ognor cresce la voglia, e crescendo la voglia il duol sormonta. Vago fiume, alte rive, ombrose piante, passò mai quinci, o qui mai si ritenne pastor alcun a cui tristi lai, cocenti sospir, largo pianto facesser fede del dolor suo interno? Ma degno è ben che mia lingua si dolga, e che sospiri il core e piangan gli occhi.

Pien Glassarte di duol, pien di tormento, E pure Araspe di dolor ripieno Piangeva andando, e seco alto lamento Il canuto Ebrain facea non meno; Ma come impallidito, come spento, Come sparso di sangue il volto e 'l seno, E come steso il caro Re scorgea Ciascun di doppia doglia il core empiea.

Pianse la madre il suo partire, e meno, Quasi a forza di duol, venne sua vita, Ed inond

Se di così selvaggio e così duro legno aspro frutto, ohimè, v'aggrada: chi fia ch'unqua vi miri e poscia vada di non sempre penar, Donna, securo? Bench'io, poi ch'ognor più m'inaspro e induro del duol, cui lungo a voi fo larga strada de la mia pena sola, non pur rada fra quante sono al mondo e quante furo,

PEDOLITRO. L'ho vista con questi occhi in Constantinopoli; e si duol del suo marito che in tanto tempo non abbi mandato a riscuoterla, e che Cleria sua figlia non sa se sia morta o viva, ma stima che piú tosto sia morta. CLERIA. Voi dite cose impossibili, e sète cosí bugiardo nell'uno come nell'altro. Mia madre, che so che è morta, dici che sia viva; e io, che viva sono, dici che morta sia.

levatemi dal viso i duri veli, si` ch'io sfoghi 'l duol che 'l cor m'impregna, un poco, pria che 'l pianto si raggeli>>. Per ch'io a lui: <<Se vuo' ch'i' ti sovvegna, dimmi chi se', e s'io non ti disbrigo, al fondo de la ghiaccia ir mi convegna>>. Rispuose adunque: <<I' son frate Alberigo; i' son quel da le frutta del mal orto, che qui riprendo dattero per figo>>.

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