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Aggiornato: 8 settembre 2025


Ma se le tue parole or ver giuraro, dimmi che è cagion per che dimostri nel dire e nel guardar d’avermi caro». E io a lui: «Li dolci detti vostri, che, quanto durer

Sempre quel sonno penoso, in cui la faccia s'induriva, le palpebre socchiuse, la bocca storta, la testa inclinata sul lato destro, poichè il polmone sinistro era consumato. Mamma.... mormorava il figlio, piano. E lei, svegliata, conservava quella durezza di tratti, gli occhi fissi e vitrei. Mamma, parlami, dimmi....

Perchè non puoi?... Sarebbe adunque così grande il tuo orgoglio da tener chiuso il cuore per sempre ad ogni dolce sentimento, oppure... oppure dimmi, figliuola, nel tuo cuore nasconderesti un segreto, un segreto che non mi hai confidato? E don Gregorio si fermò per fissar Maria attentamente, e la vide rossa, confusa, chinare il capo sul petto. Dunque è proprio vero?

e l’ombre, che parean cose rimorte, per le fosse de li occhi ammirazione traean di me, di mio vivere accorte. E io, continüando al mio sermone, dissi: «Ella sen va forse più tarda che non farebbe, per altrui cagione. Ma dimmi, se tu sai, dov’ è Piccarda; dimmi s’io veggio da notar persona tra questa gente che mi riguarda».

Io Lascia Dante e la letteratura italiana. È un altro vespaio, dove per ora non voglio cacciarmi. Torniamo ai classici greci e latini. E dimmi: con quale altro mezzo, se non con questo cercar nelle tarlature dei codici, si potr

Cara piccola sorella, amo la tua faccia, il tuo soffio, la tua passione, il tuo delirio; e amo anche il tuo destino, se non lo soffochi. Non essere diffidente. Dimmi dunque. Mortella a un tratto sobbalza. Mortella. Giana, Giana! Chi è la? Afferra il braccio della cognata indietreggiando. Giana. Dove? Dio mio! Che vedi? Mortella.

«Dimmi quanto tempo ti occorrer

Odoardo esitava. Ella gli gettò le braccia al collo, e con voce strozzata dal terrore, soggiunse: Dimmi tutta la verit

MERLINO. Eccola. LIMERNO. Gonfia, ti prego! MERLINO. Lirum bi lirum. Vuoi ch'io ti mostri s'io so meglio di te cantare? LIMERNO. Aspetta, prego, ch'io prima dirò ne la cetra, e tu con la piva mi succederai. MERLINO. Io ne son molto ben contento. Ma dimmi in lombardo stile, ché non t'intenderei toscano. LIMERNO. Farollo veramente.

Quando rispuosi, cominciai: «Oh lasso, quanti dolci pensier, quanto disio menò costoro al doloroso passo!». Poi mi rivolsi a loro e parla’ io, e cominciai: «Francesca, i tuoi martìri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo d’i dolci sospiri, a che e come concedette amore che conosceste i dubbiosi disiri?».

Parola Del Giorno

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