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Aggiornato: 25 giugno 2025


Giù nell'orto ancora smagliante di luce, la veste sacerdotale dimenticata sul ramo del salice, allungava sempre più la sua ombra funeraria, simbolo pauroso di schiavitù, di menzogna, di morte.

Antonietta, giunta a mezza scala, si era volta all'abate che le dava il braccio, dicendogli: Mi sono dimenticata di prender la musica... e ho lasciato anche il velo che devo mettermi intorno al collo. Torniamo indietro! rispose l'Abate. E, mentre la cantante entrava di nuovo nelle sale, tutti parlavano della sparizione della collana. L'abate sentì a un tratto tremare il braccio di Antonietta.

E così discorrendo avea quasi dimenticata la Duchessa, e trasaltò quando si udì dire all'orecchio. "Cara mia, voi avete la testa ad altro, e dimenticate di parlare con me. Non potrei dirvene ora la morale, ma me ne ricorderò fra breve." "Forse non ne ha," osservò cautamente Alice. "Che, che, bimba!" disse la Duchessa. "Ogni cosa ha la sua morale, purchè voi la possiate trovare."

Mi racconta in cattivo italiano che è stata dimenticata ad Aviano dal fidanzato ufficiale austriaco. Le domando che cosa succeda a Lubiana. Mi risponde che a Lubiana si odiano gli Ungheresi, ma non si amano neanche i Serbi.

La povera amica dimenticata si struggeva come una candela; un malore inqualificabile s'impadronì di lei, e senza i conforti e i saggi consigli d'una sua amica sincera, sarebbe forz'anche morta di crepacuore. Ma convinta e fatta forte dalla rassegnazione, divenne ancora la bella donzella seducente di prima.

Infine lei, lei l'A... con quanta schiettezza di impressioni narra dei suoi primi anni e la potente emozione che la fece, di balzo, uscire dalla puerizia: la scoverta sotto la tettoia, riposta tra vecchi arredi di casa della cassa contenente tutto che servì ai funebri del povero morto, riposta per esser dimenticata!...

Vieni, Mabima, fra le mie braccia. Lasciami stendere il mio corpo affranto. I tuoi occhi hanno una luce verde più dolce di quella della foresta. Luce queta, sicura e senza serpenti!... Maledetti serpenti! Avevo dimenticata la loro morsicatura! chiamando Lanzirica, che si è allontanato. Vieni presto a curare Kabango!... E tu ad

Non aveva dimenticata una ragazza, Collini, in terza; una faccia scialba, dagli occhi neri e dalle labbra rosse, con la carnagione picchiettata di lenti, la quale aveva sempre delle storie misteriose da raccontare in segretezza; storie che non si sentivano mai per intero, di cui le parole strane, svisate, spostate, volavano di bocca in bocca, eccitando la curiosit

Verdiana, colta alla sprovvista sul tasto delle biancherie, per le quali ogni buona massaia sente tanta passione, dimenticata la origine degli scudi, si pose a fare i conti con don Cirillo. Questi, sebbene fosse non mediocremente istruito, pure di conti non sapeva nulla; onde la somma non tornava mai. Verdiana annoverava toccandosi i labbri con le dita, ma anch'ella in abbaco andava poco innanzi.

Perchè mi hai dimenticato così? Non sai ch'io lavoro per te? Che m'importa dell'archeologia, della politica, dell'arte? Mi rompo lo stomaco di giorno nelle biblioteche, e rubo il sonno di notte, per lavorare per te.... Senza cuore! dimenticami, ma non sarai dimenticata da me; verr

Parola Del Giorno

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