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Aggiornato: 27 giugno 2025
Fiordalisa! esclamò messer Dardano. Chi è costei? Spinello, dalla eminenza su cui stava seduto, udì le parole di messer Dardano e si volse di schianto. Che avete detto, messere? Perchè quel nome, pronunziato da voi? Perdonate, maestro; rispose messer Dardano, turbato da quella escita improvvisa, ma più assai dalla strana animazione del viso di Spinello.
Ve ne avrei toccato prima d'ora, soggiunse Tuccio di Credi, ma me ne sono astenuto, perchè volevo consigliarmi con messer Dardano Acciaiuoli. E vi siete consigliato! Certamente. Messer Dardano è un uomo di gran giudizio e pieno di benevolenza per voi. Ora, anch'egli vedrebbe assai volentieri le vostre nozze.
La cosa non parve strana a Spinello, poichè messer Dardano era stato il suo primo protettore in Firenze, e rimaneva il suo migliore amico. Spesse volte il vecchio gentiluomo andava a cercarlo e stava qualche ora a vederlo dipingere, in questa o in quella delle chiese che Spinello decorava de' suoi mirabili affreschi.
Come va che non si trova con noi? Non ha osato presentarsi; rispose messer Dardano. Egli è tornato assai male in arnese. Figuratevi che in nessuna scuola delle tante citt
A mala pena lo vide comparire sul ponte, Spinello depose la tavolozza, si calò a furia dal trespolo su cui stava seduto, e andò a piangero lagrime di tenerezza tra le braccia di messer Dardano. Su, su, ragazzo mio! disse il vecchio gentiluomo. Non vi commovete più del bisogno. Che cosa c'è egli di strano? Ho voluto vedervi ed abbracciarvi ancora una volta, prima di andarmene ad patres.
Messer Dardano intendeva poco questa distinzione. Infatti, ammettendo che Domineddio non potesse aver preferenze, si doveva anche credere che non avesse fatto Lucifero (Helel, come lo chiamarono gli ebrei) più bello degli altri spiriti, creati insieme con lui. Ma infine, in quella vecchia storia religiosa, molte generazioni avevano lavorato di fantasia e si poteva ammettere senza sforzo che gli uomini, dopo avere foggiato a loro immagine il Creatore, si pigliassero uguale libert
Il degno gentiluomo si era industriato a trattenerlo ancora qualche giorno: ma Spinello, promettendogli di tornare a prender commiato da lui, gli era fuggito di mano. Ricordando l'accenno a quel voto, messer Dardano pensò che Spinello dovesse recarsi a qualche famoso santuario. Lo aveva conosciuto religiosissimo; aveva saputo delle sue pratiche di piet
Voi siete così buono con me! Passerò da voi, se vi piace. No; rispose messer Dardano. Forse rimarrò presso il nostro amico, e non sar
Che dite mai, padre mio? esclamò. Son io che debbo esser confuso di gratitudine. E che io lo sia davvero ve lo dimostra il non avere ancora saputo trovar l'occasione di dirvelo. Nel seno della vostra cara famiglia io troverò la pace che non ho potuto avere nella mia, da troppi anni disfatta. Mia madre è morta, quando io ero ancora bambino; mio padre, esule dalla sua Firenze e triste come tutti gli esuli, non ha potuto circondare di gioie domestiche la mia fanciullezza. Son venuto su triste come lui e lo sono rimasto, come vedete. Egli e messer Dardano potranno dirvi che questa è la mia indole. Ma io vi prego di credere una cosa, mastro Zanobi; la vostra figliuola non avr
Dopo ciò, messer Dardano escì, per andare in cerca di Spinello, che dipingeva allora nella chiesa di Sant'Agnolo. Vi accenno senza descriverla, che oramai s'andrebbe troppo per le lunghe, la scena commovente di quell'incontro tra il vecchio gentiluomo fiorentino e il suo protetto di via della Scala.
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