Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 27 giugno 2025


Volevo parlarvi in quella vece dell'amicizia che ho per voi, continuò messer Dardano, che vorrei vi fosse nota in tutta la sua profondit

Il bravo e modesto artefice cascò dalle nuvole udendo quella domanda di matrimonio fatta a sua figlia da un pittore famoso e recata a lui da un uomo così ragguardevole, da uno dei maggiorenti di Firenze, qual era messer Dardano Acciaiuoli. Non accettò , su due piedi, perchè voleva interrogare sua figlia, ma in fondo in fondo perchè non credeva a' suoi medesimi orecchi.

La lettera di monna Ghita ricordò a messer Dardano Acciaiuoli le sue prime apprensioni. Era stato il protettore di Spinello e il pronubo della giovine coppia, e intendeva benissimo come in un giorno di tristezza domestica, la moglie di Spinello dovesse ricorrere a lui col pensiero e invocare il suo patrocinio.

Non sa nulla! pensò Tuccio di Credi, udendo le parole di messer Dardano. E ad alta voce proseguì: Messere, da quando non avete più visto Spinello?

Spinello si portò tanto bene in quell'opera, così nel colorirla come nel disegnarla, che presto non si parlò più d'altro in Firenze, e tutti gli amici e conoscenti di messer Dardano vollero vedere gli affreschi del giovine aretino, anche prima che fosse levata l'impalcatura. Tirato dalla fama di Spinello, e veduta la bont

Da pochi giorni s'è finito di fabbricare: rispose cortesemente il vecchio. Gli affreschi verranno, quando avremo trovati i dipintori. Siete dell'arte, voi? Maisì, messere; io di poco valore, il mio compagno di molto. E il vostro nome, se è lecito saperlo? Io mi chiamo Dardano Acciaiuoli. Spinello fece una mezza riverenza, per obbligo di cortesia.

Quella volta, salendo sul ponte, messer Dardano gli disse, incominciando: Maestrino, ho a farvi un lungo discorso. Non vi spaventerete mica? Spinello indovinò subito dove messar Dardano volesse andare a battere. Ma ci voleva pazienza; bisognava ascoltarlo. Sedete, messere; gli rispose, additandogli uno sgabello.

Non poteva darsi che quei due visitatori avessero preso un granchio e fossero andati da lui, scambio andare da un altro? La mia figliuola, non fo per dire, è un'angiola; rispose il Bastianelli, com'ebbe udita la domanda di messer Dardano. Ma forse messer Spinello, di cui mi parlate, non l'ha vista bene.

Ahimè, troppo mi domandate. Un solo, al mondo, ha potuto far ciò, e quell'uno non era un uomo; replicò messer Dardano. Ma quell'uno sopportò molte miserie e bevve il calice delle amarezze per noi, insegnandoci in questa guisa a patire, a vivere fortemente in mezzo alle prove più dolorose. Siete voi certo, Spinello, di fare il debito vostro, chiudendovi in questa cupa tristezza! E siete voi certo di piacere a quell'anima santa che avete perduta? Credete voi che lassù non si dolgano di vedervi cagionare tanto rammarico al vostro vecchio padre? Pensate com'egli sarebbe consolato se vi sapesse più lieto! Me lo ha confessato ieri un vostro amico, Parri della Quercia, che fu condotto a casa mia da Tuccio di Credi. Un altro che vi ama. Spinello! E voi vedete che io non vi faccio misteri; vengo subito a mezza spada con voi. Orbene, proseguiamo a parlarci schiettamente; vostro padre vuole da voi questa consolazione, l'ultima che potrete dargli, da quel buon figlio che siete. Morr

Una settimana dopo il dialogo che io v'ho riferito brevemente, si rizzavano i ponti e Spinello si metteva al lavoro, aiutato da Tuccio di Credi, il quale macinò e mesticò i colori del suo compagno d'arte, diventato suo principale, assai meglio che non avesse fatto in Arezzo. messer Dardano Acciaiuoli ebbe a pentirsi della commissione data a Spinello Aretino.

Parola Del Giorno

s'alceste

Altri Alla Ricerca