Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 6 luglio 2025


Grazie, no. Segretario d'uno spaccalegna! Ma che spaccalegna! Segare, spaccare. E cos'è Tommaso? Un principe di casa d'Austria? Conosco le tue ragioni, le ho gi

, come parente di Gian Aloise; rispose il Fiesco, ridendo. L'ho ben capito io, il suo giuoco. Gian Aloise è un gran signore, ha voce in capitolo laggiù, ed anche più verso qua, nei consigli del re Cristianissimo. Mostrarsi cortese ai Fieschi era un bell'accorgimento, ed assai naturalmente suggerito al re Cattolico, che correva il rischio di perdere la corona di Castiglia e Leone, se il re Cristianissimo non concedeva la sua amicizia a lui, ma in quella vece a Filippo d'Austria e alla consorte Giovanna. E chi sa? forse ancor oggi Ferdinando può credere la partita non del tutto perduta, ed un Fiesco esser buono ancora a qualche cosa. Vedremo, vedremo; soggiunse il conte, che pareva riscaldarsi al giuoco anche lui. Certo, se la parola di un uomo può servire a vincerne un altro, io dirò quella parola. Ma in verit

25 Del sangue d'Austria e d'Aragon io veggio nascer sul Reno alla sinistra riva un principe, al valor del qual pareggio nessun valor, di cui si parli o scriva. Astrea veggio per lui riposta in seggio, anzi di morta ritornata viva; e le virtù che cacciò il mondo, quando lei cacciò ancora, uscir per lui di bando.

Il conte Veneri, presidente, aprí la seduta coll'aver raccomandato e fatto promettere il piú rigoroso silenzio in tutti gli oggetti che si fossero proposti, discussi e risoluti. Quindi passò a leggere, 1. una lettera del duca di Lodi, cancelliere guardasigilli della corona, data il 16, in cui lo autorizzava a convocare straordinariamente il Senato; 2. il messaggio che qui si unisce, lett. A; 3. un progetto di decreto, che parimenti viene qui allegato, lett. B. Alla replicata lettura di tali fogli, la di cui sostanza era di spedire a S. M. l'Imperatore d'Austria una deputazione, onde implorare la cessazione delle ostilit

Muto registro; se no, la politica invade. Prima di uscire da Versaglia, sono andato a salutare un'immagine cara alla mia adolescenza, e probabilmente anche alla vostra. Anche voi, da giovinetti, avrete letti (io li ho divorati senz'altro) i Tre Moschettieri, i Vent'anni dopo, il Visconte di Bragelonne; anche voi avrete fatto raccolta (io ne ho fatto a dirittura una razzìa) di tutti i libri che si riferivano ad Anna d'Austria. Intorno a quella figura di regina, senz'anima, forse, ma non gi

Filippo d'Austria meritava egli un amor così forte? Per la bellezza, , certo. Giovane, che ancora non aveva toccati i ventotto; biondo dorato i capegli; bianco rosato la carnagione, e così fine la pelle, che contro la luce del sole pareva di vederci correre il sangue di sotto; d'una maravigliosa delicatezza i lineamenti del viso; snello di membra, elegantissimo in ogni movenza, dava l'immagine di tutte le perfezioni raccolte in un tipo esemplare di umana bellezza; con molta propensione, s'intende, alla grazia femminile, anzi che alla energia mascolina. Ma queste, che sarebbero inezie in ogni caso, non potevano neanche venire alla mente, guardando quel miracolo di principe. Tutti, in Europa, lo chiamavano Filippo il Bello, e con assai più di ragione che non si decorasse d'ugual soprannome un altro Filippo, di due secoli innanzi, e di Francia. Le donne, poi, specie se avevano la fortuna di vederlo da vicino, lo chiamavano l'arcangelo Gabriele; non sappiamo con quanta verit

Ordinariamente la natura dipinge i malvagi con i colori dei serpi, e dell'erbe palustri. L'appellativo verdinegro è di regia origine, e fu circa a quei tempi inventato da Filippo II, il quale in cotesto modo designava l'Escovedo, segretario del suo fratello don Giovanni d'Austria, commettendone la strage a don Antonio Perez suo ministro. «Certo convendr

35 L'un ch'avea fin a l'elsa ne la pancia la spada immersa alla maligna fera, Francesco primo, avea scritto, di Francia; Massimigliano d'Austria a par seco era; e Carlo quinto imperator, di lancia avea passato il mostro alla gorgiera; e l'altro, che di stral gli fige il petto, l'ottavo Enrigo d'Inghilterra è detto.

«Il Granduca di Toscana, Principe Reale di Ungheria e di Boemia, Arciduca d'Austria, mio Signore, m'invia presso la Maest

E li pfennig d'Austria e d'altre parti d'Allemagna, benché non siano d'argento cosí fino, ma di lega assai inferiore, sono però di poco minor grandezza degli aspri, onde sono anche poco graditi dalla plebe per la facilitá di smarrirli.

Parola Del Giorno

serafica

Altri Alla Ricerca