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Aggiornato: 15 giugno 2025
Di rado avviene che l'uomo, posto tra la difesa disperata e la morte, non vinca la prova. I Francesi ricuperarono, sebbene a fatica, lo spazio perduto: tanta era la pressa, che non solo non potessero adoperare le mazze d'arme per taglio, ma nè di punta. Fu un urtarsi, uno spingersi e respingersi, piuttosto che ordinata battaglia.
In un'ampia stanza che serve nel tempo istesso di anticamera e di sala d'arme stanno raccolti intorno ad un tavolino quattro uomini che con un mazzo di carte ed un fiasco di vino passano il loro tempo giuocando e bevendo allegramente. Vestono tutti la livrea e dalla sua uniformit
Rossi, Piccini, e Stefani non vollero tornare donde erano venuti, quantunque loro si facessero conoscere delle prospettive di avanzamenti sicuri; troppo contenti di aver finalmente raggiunto Garibaldi, di aver potuto riabbracciare i vecchi compagni d'arme e di trovarsi con loro, essi si strapparono i galloni di sergente ed entrarono semplici soldati nella compagnia dei Carabinieri Genovesi, compagnia che si costituiva allora sotto gli ordini del distinto capitano Razzeto.
ma pero` che gia` mai di questo fondo non torno` vivo alcun, s'i' odo il vero, sanza tema d'infamia ti rispondo. Io fui uom d'arme, e poi fui cordigliero, credendomi, si` cinto, fare ammenda; e certo il creder mio venia intero, se non fosse il gran prete, a cui mal prenda!, che mi rimise ne le prime colpe; e come e quare, voglio che m'intenda.
La mattina di questo medesimo giorno, in uno de' bassi camerotti del castello Baradello dove alloggiava il comandante del presidio, questi, passeggiando da un capo all'altro della camera, volgeva la parola ad un soldato che se ne stava in un canto immobile e attento. Quanti anni avete? Quaranta. Siete intervenuto ad altri fatti d'arme? A cinque; il penultimo fu la giornata di Marignano.
«Per una settimana, durante cui Biale fu ammalato, Pannini trionfò presso i compagni, di cui non uno era disposto ad approvare la condotta del signor Carlo: non una visita venne a dimostrare al malato la simpatia e il riguardo di alcuno de' suoi compagni d'arme. Solo una donna venne copertamente una sera a ringraziarlo piangendo di riconoscenza: era la moglie di Pannini, la madre di Gustavo. Tutta l'ufficialit
Donna Placidia, la quale aveva così in uggia la gente d'arme, che solo a vedere l'elsa d'una spada si segnava spaurita; s'era sfogata a brontolare tutti quei giorni; e la vigilia del banchetto, pianse.
113 Marfisa, che volea porgli d'accordo, dicea: Signori, udite il mio consiglio: differire ogni lite è buon ricordo fin ch'Agramante sia fuor di periglio. S'ognun vuole al suo fatto essere ingordo, anch'io con Mandricardo mi ripiglio; e vo' vedere al fin se guadagnarme, come egli ha detto, è buon per forza d'arme.
Alla sera di quel medesimo giorno, narrano le cronache: Adalberto, andando nella sua camera e buttandosi armato sul letto, trovò al capezzale la fascia che Oldrado aveva riportato nel gioco d'arme, vent'anni prima, e su quella c'era scritto il numero dei morti e dei feriti nemici.
Per allora grandi feste, grandi falò si fecero in Milano, e Azone con pomposo corteggio recatosi a Parabiago, vestì cavalieri quelli che più si fossero nella battaglia segnalati. Un araldo d'arme chiamava un dopo uno i prodi, coi nomi e i titoli della famiglia e dei genitori: e non trovandosi macchie, gli diceva: Vieni, e t'accosta a ricevere il cingolo militare, di cui la patria e gli altri cavalieri ti credono meritevole». In questa guisa furono da esso araldo nominati ed esaminati Ambrogio Cotica, Protaso Caimi, Giovanni Scaccabarozzo milanesi, Lucio Vestarini lodigiano, Inviziato di Alessandria, Lanzarotto Anguissola e Dondazio Malvicino della Fontana piacentini, Rainaldo degli Alessandri mantovano, Giovannolo da Monza, Sfolcada Melik tedesco: i quali un dietro all'altro si presentavano ad Azone, che ricevendone il ligio omaggio, dava ad essi una leggiera gotata, presentava la spada, e ne circondava i lombi colla cintura cavalieresca; mentre due altri cavalieri allacciavano ai loro talloni gli sproni d'oro. Fu poi chiamato Giovanni del Fiesco genovese, fratello della signora Isabella moglie di Luchino, ma gli onori non poterono esser renduti che al suo cadavere, l
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