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La prima persona che vide nel giorno successivo all'arrivo, fu lei, proprio lei, l'amabile cuginetta. Non dico che in un programma festoso non potesse entrare una visita della signorina Virginia, ma è certo che se Ernesta avesse avuto tempo di fare un programma, l'avrebbe messa da ultimo, od in un intermezzo da non saper proprio come occupare altrimenti.

Oh! questa proprio ci voleva per non farla muovere da Bellagio! Il dispetto divampò un istante nei begli occhi lucenti, poi si spense. E da capo Ernesta si rifece a pensare. Mezz'ora dopo essa scriveva: «Amabile Cuginetta, «Il desiderio di concorrere a farmi rientrare nella via del dovere non ti ha fatto affrettare abbastanza. La tua lettera ha trovato le mie valigie pronte.

Quella stessa ripulsione che la fanciulla aveva per lui, ch'egli sentiva e cui essa non si curava molto di nascondere; quella stessa ripulsione era come una provocazione, un irritamento all'animo, al cervello, all'amor proprio, ai sensi di Emilio: il quale con rabbia si accorgeva che la imagine della sprezzante cuginetta era giorno e notte presente al suo pensiero, che ne occupava le sue fantasticaggini, che gli compariva ne' sogni, che gli aveva stampato, per così dire, nella polpa cerebrale quel suo sorrisetto così buono per altri, così malizioso, ironico per lui, sempre così affascinante.

Ernesta rise, non so se dell'immagine o dell'intenzione del dottore. Ma la pudica Virginia avea ricevuta una dichiarazione e se la teneva, e non ci era verso di fargliela restituire; e questa volta come le altre, Agenore dovette finire con lasciare il campo, infilando l'uscio. Anche la cuginetta, le cui visite da qualche tempo coincidevano con quelle del dottore, non tardò ad andarsene.

Finalmente il supplizio finì; Virginia baciò in volto la cuginetta promettendole di tornar presto a consolarla; Ernesta mandò un bacio ai cari zii Rinucci.... Rimasti soli, Agenore che aveva parlato quasi sempre lui, dichiarò ad Ernesta che la signorina Virginia era una donnetta amabile, non bella veramente, ma amabile, soprattutto nel conversare. rispose Ernesta è molto vivace.

La cuginetta tornò in quel punto ad annunziare che il babbo dormiva ancora, ma nel dire mostrò apertamente il dolore della bugia; tanto apertamente, che Giusto fu per consolarla così: «Maria.... ho inteso tutto....» ma dalla camera vicina la voce sonora, che spesso tonava nell'aula annunziando il tribunale, gridò forte: Cristina! E Cristina, chiesta permissione, sparve una altra volta.