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70 Il sommo Creator gli occhi rivolse al giusto lamentar del vecchio Carlo; e con subita pioggia il fuoco tolse: forse uman saper potea smorzarlo. Savio chiunque a Dio sempre si volse; ch'altri non poté mai meglio aiutarlo. Ben dal devoto re fu conosciuto, che si salvò per lo divino aiuto. 71 La notte Orlando alle noiose piume del veloce pensier fa parte assai.

poi volgendosi al Console stesso per rappresentargli le miserie d'Italia, aggiungeva: Vedi che, priva Del Creator tuo sguardo, appena è viva.

160 Ma il re, Sobrin, duca alcuno con prieghi, con minacce, con affanno ritrar può il terzo, non ch'io dica ognuno, dove l'insegne mal seguite vanno. Morti o fuggiti ne son dua, per uno che ne rimane, e quel non senza danno: ferito è chi di dietro e chi davanti; ma travagliati e lassi tutti quanti. 162 dal Creator accelerata forse, che de la sua fattura ebbe pietade.

Se i pie` si stanno, non stea tuo sermone>>. Ed elli a me: <<L'amor del bene, scemo del suo dover, quiritta si ristora; qui si ribatte il mal tardato remo. Ma perche' piu` aperto intendi ancora, volgi la mente a me, e prenderai alcun buon frutto di nostra dimora>>. <<Ne' creator ne' creatura mai>>, comincio` el, <<figliuol, fu sanza amore, o naturale o d'animo; e tu 'l sai.

XIII. Alla stessa S'a l'alto Creator de gli elementi sete, Donna Real, cotanto cara, che de la stirpe vostra altera e rara, volle ornare i suoi chiostri eterno ardenti; e s'or, per acquetar vostri lamenti, vi rende il cambio di quell'alma chiara, che di voi nata, tutto 'l ciel rischiara, a Dio lode cantando in dolci accenti;

Cotal moveano, e con sembianze orrende Ciascun per gli occhi sfavillava d'ira; Ma dal gran seggio, ove immortai risplende Il sempiterno Creator sel mira, pria col cenno a comandarlo prende, Che il turbo inferno più qu

Ed elli a me: «L’amor del bene, scemo del suo dover, quiritta si ristora; qui si ribatte il mal tardato remo. Ma perché più aperto intendi ancora, volgi la mente a me, e prenderai alcun buon frutto di nostra dimora». « creator creatura mai», cominciò el, «figliuol, fu sanza amore, o naturale o d’animo; e tu ’l sai.

28 All'atto incomparabile e stupendo, dal cielo il Creator giù gli occhi volse, e disse: Più di quella ti commendo, la cui morte a Tarquinio il regno tolse; e per questo una legge fare intendo tra quelle mie, che mai tempo non sciolse, la qual per le inviolabil'acque giuro che non muter

V'amo, o pompe divine! e prego il Cielo Ch'io mora in patria ove sien usi santi, Ove alla tomba il mio corporeo velo Dato non sia da ignoti o da sprezzanti, Ma pochi amici con pietoso zelo Seguano la mia bara salmeggianti, E valga de' lor sospiri il merto, Che tosto siami il sommo regno aperto! Inno di gratitudine e d'amore Al Creator de' nostri cuori amanti, Di tutte meraviglie Creatore!

PRIMADONNA. Ah.... basti!... TENORE. Basti.... cadiam! Ahi! Primadonna è spenta!... FRATE. È spento anche il Tenor!... Gran Dio!... Finita è l'opera.... Sia lode al crëator! Nel luglio e nell'agosto provo un delizioso refrigerio nuotando nel lago o nel mare, ma anche nel più rigido inverno nuoterei volentieri nelle ricchezze.