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Aggiornato: 14 giugno 2025
Bene è dunque pastore senza cane di coscienzia: anco affoga la coscienzia altrui non tanto che la sua. Io gli ho posti perché cantino e psalmeggino la nocte, dicendo l'officio divino; e essi hanno imparato a fare malie e incantare le dimonia, facendosi venire per incanto di demonio, di mezza nocte, quelle creature che miseramente amano. Parrá che vengano, ma non sará.
Quanto rigoglio di vita in quelle creature goldoniane, non ostante tutte le scorrezioni di lingua dei loro dialoghi!
La sua superbia era stata punita con la spaventosa solitudine che lo aveva circondato. Più triste della solitudine un'ultima persuasione gli aveva dimostrato che, pur valendo presso a poco egualmente, le creature umane sono condannate a non intendersi mai.
Siete stato malato qualche volta? Seriamente, mai. Perchè dunque venite da me? Devo prender moglie. Non vorrei contribuire a mettere al mondo creature imperfette; preferirei di rimanere scapolo. Sorrise, maravigliato. Spogliatevi; vediamo.
Un barlume di speranza, la speranza di salvare quelle carissime creature, balenò alla mente dei due amici i quali, non essendovi tempo da perdere giacché i nemici si preparavano ad un nuovo assalto, vollero tosto seguire il provvidenziale consiglio del vecchio operaio.
Da le fabbriche scure ove sbuffando Vanno, mostri d’acciaio, le motrici, E l’acre aër filtrando Pei pori, il roseo sangue intisichito Rode a le tessitrici; Da l’umide risaie attossicate, Dai campi e da sterili radure, Da le case murate Ove in nome di Dio s’immolan tante Inerti creature,
Ah, la buona menagère! esclamò Biancolina. Peccato che non ne abbiate dei vostri. Che! non è forse meglio così? rispose Gisella. Per amare i bambini non è necessario averne dei proprii, ed ogni opinione contraria non muove che da un inavvertito sentimento di egoismo. Io li amo, perchè son creature innocenti, e non perchè mi debbano appartenere.
Fin qui pazienza; le adulazioni da un lato, e la superbia dall'altro erano follemente innocenti; ma diventarono crudeli quando gli dissero: =tutte le creature che vedi furono fatte per te=. Allora il vanaglorioso spietato stese la mano sopra gli enti che hanno anima e sangue, e prese a vivere della loro morte, ed osò senza ribrezzo convertirsi in sepolcro palpitante.
Oh! Ne sono certissimo. Lo sento, ecco. E sento che al mio cuore tormentato è riserbata la più alta, la più gentile delle soddisfazioni. Quella di poter vedere, di poter ringraziare non solo col vivo della mia voce, ma col baleno del mio sguardo commosso la più santa delle creature di questo mondo, colei che durante la mia infermit
È scritto; Beati quelli che piangono; essi saranno consolati; e la consolazione è lassù oltre l'umana miseria. La lotta tra le creature è il retaggio delle prime colpe. Il fratello uccise il fratello per invidia; e sar
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