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Aggiornato: 17 ottobre 2025
Mi morsi le labbra; l'istinto vittorioso aveva costretto l'uomo a trincerarsi e a guardarsi da una promessa immediata; le parole uscivan dalla bocca del signor Folengo meccaniche; egli si dimenticava la sua professione di fede in me; gli proponevo un affare, secondo lui, ed egli mi trattava da uomo d'affari.
Fece lo stesso nel caso di cui parliamo. Le sue parole calorose che mi avevano riscaldata la mente e costretto a pensare, echeggiavano ancora per così dire, ch'egli cominciò a dire il contrario. Rivoltò tutti i propri argomenti, mise in ridicolo le proprie idee e seppe quasi provarmi che tutta l'arte non è che un meccanismo, che ogni cosa si può fare con certi elementi e che, purchè si faccia uno sforzo di volont
Soggiacquero alla spada di Ludovico VIII, di cui l'aveva armato Onorio III. Il giovane Raimondo fu costretto alla pace, cedendo alla corona di Francia molte delle sue possessioni, ed alla chiesa romana parecchi de' suoi diritti sopra Avignone ed il contado Venosino. Roma guadagnò nella guerra contro gli Albigesi il primo titolo ad una novella signoria in Francia, ed ottenne particolarmente Venasque e Carpentras; sebbene questa cessione non avesse propriamente che il carattere di un pegno, e la Chiesa si trovasse poi costretta a dovere restituire quelle citt
La lettera diceva così: «Voi sarete molto sorpreso di ricevere la presente, e vi troverete certamente costretto di correre alla firma per conoscerne la provenienza!... Il tempo ha le ali, e col tempo la forma della nostra scrittura si modifica, da rendersi irriconoscibile!
Così l'antico regime, costretto a limitarsi ad una opposizione del tutto passiva, è soverchiato dalla potenza del nuovo.
Aggiungete a tutto questo l'obbligo di restare lì chiuso, mentre, alla semplice idea di esser costretto a fare una cosa, fosse pure la più gradita, si prova una certa repugnanza che ci fa entrar le paturnie.
Imperocchè quello sminuzzamento d'Italia, che sempre di tanto pregiudizio riuscì al suo politico ordinamento, di qualche vantaggio tornava a chi fosse costretto sottrarsi alle persecuzioni, offrendogli a pochi passi dalla patria un asilo, salvo almeno dalla prima furia, e sinchè il persecutore non avesse tempo di preparargli insidie anche col
Nannarelli tentò anche un poema, in versi sciolti, che risale alla sua giovinezza: Guglielmo. Egli vi narra la storia d'un amore infelice, che egli afferma aver tolta fedelmente dal vero. Guglielmo, costretto per ragioni politiche a cercare un asilo nel laboratorio d'uno scultore in bronzo, s'innamora della figlia dell'artista; ne fa in bronzo una bella imagine; lo troviamo, anzi, intento a questo lavoro ch'è riuscito assai bene. L'autore non mantiene poi la promessa fatta in questo buon principio, poichè l'azione non si svolge convenientemente, nè giunge ad una logica conclusione. Che un giovine ami, senza esser corrisposto, una ragazza, può essere una infelicit
"Mi scrivi che oramai non ti basta più l'animo di continuare in quella vita inerte alla quale sei costretto da un lungo anno, che non puoi sopportare l'idea che l'universale opinione abbia a condannare la ragione del tuo vivere attuale. Che però o in un modo o nell'altro ti sei deliberato di uscire di tanta ignominia, e di tentare la sorte comunque sia per esser destra od avversa. Io ho la tua medesima et
Giunsi a Milano a notte avanzata, triste e pensieroso, tanto mi crucciava trovarmi costretto all'intimit
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