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Aggiornato: 17 giugno 2025


Venian ver noi, e ciascuna gridava: <<Sostati tu ch'a l'abito ne sembri esser alcun di nostra terra prava>>. Ahime`, che piaghe vidi ne' lor membri ricenti e vecchie, da le fiamme incese! Ancor men duol pur ch'i' me ne rimembri. A le lor grida il mio dottor s'attese; volse 'l viso ver me, e: <<Or aspetta>>, disse <<a costor si vuole esser cortese.

Ahimè, che piaghe vidi ne’ lor membri, ricenti e vecchie, da le fiamme incese! Ancor men duol pur ch’i’ me ne rimembri. A le lor grida il mio dottor s’attese; volse ’l viso ver’ me, e «Or aspetta», disse, «a costor si vuole esser cortese. E se non fosse il foco che saetta la natura del loco, i’ dicerei che meglio stesse a te che a lor la fretta».

Chi son costor che con saette e stocchi e lance a morte han l'animal condotto? Rispose Malagigi: Non è istoria di ch'abbia autor fin qui fatto memoria. 39 Sappiate che costor che qui scritto hanno nel marmo i nomi, al mondo mai non furo; ma fra settecento anni vi saranno, con grande onor del secolo futuro.

105 Cortesemente dico in apparenza, ma tosto vi sentir contrario effetto; che 'l signor del castel, benivolenza fingendo e cortesia, lor ricetto: e poi la notte, che sicuri senza timor dormian, gli fe' pigliar nel letto; prima li lasciò, che d'osservare una costuma ria li fe' giurare. 106 Ma vo' seguir la bellicosa donna, prima, Signor, che di costor più dica.

Or da ogni parte ho stretta di diversi rispetti: ad uno ad uno, costor che a un tratto io svenerei, m'è forza, con lunghi indugj, ad uno ad un svenarli. POPPEA Oh quai punture al cor mi sento! oh quanto meco mi adiro! Io son la ria cagione d'ogni tuo affanno, io sola. NER. A me piú cara sei, quanto piú mi costi.

Ermenegilda ride ed alle genti dice: Mirate cosa portentosa! Costor son tutti innamorati spenti di questa sfinge zoppa e mostruosa. Un tal disprezzo franco di se stessa le faceva d'amanti quella pressa. Era giunta Ermellina senza gale, grassotta, allegra, semplice e sincera; e col marito Aldabella morale, con l'occhio in guardia, ruvida e severa.

Io fui di Montefeltro, io son Bonconte; Giovanna o altri non ha di me cura; per ch'io vo tra costor con bassa fronte>>. E io a lui: <<Qual forza o qual ventura ti travio` si` fuor di Campaldino, che non si seppe mai tua sepultura?>>. <<Oh!>>, rispuos'elli, <<a pie` del Casentino traversa un'acqua c'ha nome l'Archiano, che sovra l'Ermo nasce in Apennino.

Quel che piu` basso tra costor s'atterra, guardando in suso, e` Guiglielmo marchese, per cui e Alessandria e la sua guerra fa pianger Monferrato e Canavese>>. Purgatorio: Canto VIII Era gia` l'ora che volge il disio ai navicanti e 'ntenerisce il core lo di` c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more;

Libicocco vegn’ oltre e Draghignazzo, Cirïatto sannuto e Graffiacane e Farfarello e Rubicante pazzo. Cercate ’ntorno le boglienti pane; costor sian salvi infino a l’altro scheggio che tutto intero va sovra le tane». «Omè, maestro, che è quel ch’i’ veggio?», diss’ io, «deh, sanza scorta andianci soli, se tu sa’ ir; ch’i’ per me non la cheggio.

io cominciai: «El par che tu mi nieghi, o luce mia, espresso in alcun testo che decreto del cielo orazion pieghi; e questa gente prega pur di questo: sarebbe dunque loro speme vana, o non m’è ’l detto tuo ben manifesto?». Ed elli a me: «La mia scrittura è piana; e la speranza di costor non falla, se ben si guarda con la mente sana;

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