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Aggiornato: 31 maggio 2025
Così lo nominò il Cènci, meno in memoria del truce imperatore, che per significare, nel vetusto linguaggio de' Sanniti, forte, o gagliardo. Coricato appena, prese a dare di volta pel letto: incominciò a gemere d'impazienza: a mano a mano la impazienza diventò furore, e si pose a ruggire. Nerone gli rispondeva ruggendo.
Il principe, spossato dal viaggio, da tutte le commozioni di quella giornata, si era coricato con lo sguardo fisso nel volto della sua santa ed era passato, senza accorrersene, dall'estasi al sogno.
Il sagrestano quella notte non s'era coricato. Quel dabben figliuolo voleva esser testimonio della mia partenza, ed augurarmi ancora una volta il buon viaggio. Appena lo vidi appressarsi corsi a lui, e lo abbracciai come un fratello; poi, tratti di tasca due scudi, glieli posi nella mano. Che! diss'egli, quasi indispettito credereste ch'io potessi accettare.....?
È tornato il principe! le disse la sua cameriera. E dov'è? domandò Enrica. Era stanco e si è coricato. Ella era ben stanca, ma non potea coricarsi. Si vedeva negli specchi, nella sua camera, nel suo abbigliatoio, con lo strano abito che indossava, tornando da una mascherata. Licenziò la sua cameriera e si gettò su una poltrona. Il Re la tradiva.... e per una giovinetta.
Mi sono coricato alle ventitrè ed ho udito battere i tre quarti. Neppure un'ora! E tanti, tanti anni di vita. Egli aveva ragione. Vi sono altre misure. Ed allora?
Ma Pagiolin era veramente degno della nostra scelta. Coricato nella mano aperta di Raby, bianco, snello, vivacissimo, ringraziava coi dolci occhietti umani cerchiati di rosa e offriva con languore femminile quasi impudico le zampette rossicce semivestite di soffici calzoncini di piume.
Il duca va a ritirare la vite dalla porta del balcone, cava il lucchetto dalla porta della camera, e va ad appostarsi, la pistola alla mano, alla porta della sua camera, dopo aver scomposto il letto come vi si fosse coricato. Le ore scorrono... Le nove! le dieci...! Suona il campanello. Gli si serve una tazza di cioccolatte. Il valletto guarda il padrone di un'aria strana.
Nessuno di noi si è coricato; pensavamo tutti al signor conte e a Brunello. Li aspettavamo di ritorno da un momento all'altro.... Ma sì; neanche i fulmini lo trattengono il signor conte quando s'è messo in capo un'idea; e non sono tornati. Ma dove andavano? chiese Nicla ansiosamente. Chi sa? A prendere la ferrovia più giù, alla quarta o alla quinta stazione.
La porta della scala segreta era forse il soggetto d'un timore meglio fondato. Decisa a non ispogliarsi, si gettò vestita sul letto; il cane di suo padre, il buon Fido, coricato ai di lei piedi, le serviva di sentinella.
La sera, appena mi avevano coricato, il babbo sedeva al cembalo nel peilo attiguo alla grande camera da dormire; per l’uscio spalancato io vedevo dal mio letto il tavolino dove lavorava la mamma, rischiarato da una lucerna a beccucci colle ventole verdi che oscuravano intorno l’ambiente, mentre la candela del cembalo mandava dalla persona del babbo un’ombra gigantesca che entrava per l’uscio e saliva sulla volta bianca della mia stanza fin sopra il mio capo.
Parola Del Giorno
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