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Così poco propenso come mi sento a compassionare qualunque di cotesti nemici del genere umano, compatisco l'inenarrabile affanno di questo sciagurato! Lui vicino ad esse, deforme! non riconoscibile! e schifoso! detestabile! Lo stato suo era quello d'un demente, e d'un demente all'ultimo stadio della frenesia.

Stolto! riprese Topo, ti assicuro che colui è il Caprone come tu sei l'Arciero ed io son Topo; ma compatisco la tua incredulit

Lo compatisco, esser l'amante di una donna maritata non è molto piacevole, è una posizione piena di fastidi. Oh come hai ragione di disprezzarmi! singhiozzò lei.

Il signor Daniele rabbrividì: se glielo ammazzavano il suo figliuolo? Lo abbracciò strettamente, lo accarezzò, e gli disse sottovoce, baciandolo sui capelli: Dovevi pensare anche a me, e non soltanto a lei. A lei?... A chi? Ho capito subito; ho capito tutto. Ti compatisco, ti compiango; ma non dovevi pensare soltanto a lei, dovevi pensare anche a me.

Ma che cosa s'immagina? Che io non ne senta dir male anche dai miei parrocchiani? Questi qui però li compatisco; sono ignoranti, e poi non ragionano, parlano per impeto di sentimento, in certe circostanze.... e dopo vengono a confessarsi. Senta: anni fa una povera vedova perdè l'unico figliuolo di vent'anni, un giovanone più alto di me, un gigante; pareva scoppiasse di salute e di forza, e una febbre maligna glielo portò via in tre giorni. Da allora in poi non la vidi più venire a messa le domeniche, a nessuna funzione religiosa. Un giorno, incontratala per caso da una sua parente, tentai di consolarla esortandola a rassegnarsi alla volont

* Il volgo chiamava così, quasi appartenenti ad una specie di setta, tutti coloro che a quell'epoca erano compromessi colla giustizia: e riteneva che i congiurati, per commettere insieme dei misfatti, portassero una fusciacca o cintura rossa con cui legassero i calzoni alle reni. Chene?...: chene? non me ne vendi: co' tu' pari acqua in bocca Secondino. Ti compatisco: per chi m'hai preso? Topo.

ATTILIO. Avete voi torto maggiore aver una tal stima di me e io vi compatisco, perché sète fuor di voi stesso perch'io son lealissimo con gli amici. EROTICO. Ma vi prego per quella cara amicizia, che un tempo fu perfetta e incorrotta fra noi, che mi siate cortese di quello ch'è mio, per rigor di giustizia e per debito di amore...

Il padre Loria la lasciò dire. Ma, quando essa ebbe finito, quando, ancor tutta fremente del suo sfogo, si lasciò ricadere sui guanciali con un gesto risoluto, egli prese a parlare. Non fece discorsi lunghi. La comprendo e la compatisco, mormorò dolcemente. Poi, mentr'ella lo guardava smarrita cogli occhi grondanti lacrime, ingiunse pacatamente: Ora bisogna far due cose. La prima: perdonare.

Era a Venezia di rado, è vero, poi certamente ha creduto che io non avessi vegliato bene su sua sorella.... Lo compatisco.... Ah se avesse saputo quanto ho sofferto nel perdere quella fanciulla!... che amavo ed amo ancora come fosse mia figlia!... E la signora Lorini si mise a piangere. Marco si sentì commosso.

Dite quel che volete, rispose donna Maria impassibile; vi compatisco vedendo che non ragionate; perchè altrimenti vi sarebbe facile riconoscere che donna Livia non ama il duca, che non lo ha amato mai, benchè seco si trattenga sovente, benchè per accortezza non ardisca provocarlo troppo.