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Dovrei dunque aspettare fino a quarant'anni a far le cose a modo mio, continuando intanto, come ogni misero figlio di famiglia, colla mia magra mesata che mi basta appena pei sorbetti e pei guanti? Ti compatisco; ma doversi ingollar una moglie.... Che importa? alla fine non ci metto gran pensiero: anzi, ti dirò in confidenza che sto per far contento il vecchio. Come? come, signorino?

No, diss'ella, non m'importa che Curzio sia salvo, ne ho piacere anzi, perchè l'ho amato come un figliuolo, ma il mio Gaetano non dev'essere condannato; non voglio che sia sparso il sangue del mio povero figlio. Povera donna! soggiunse ipocritamente il prelato. Io compatisco il vostro dolore di madre; me ne piange il cuore. Ma la giustizia deve avere il suo corso.

Se avessi provato per voi una di quelle vive passioni che sconvolgono la fantasia, non potrei forse parlarvi in tal modo: avrei orribilmente sofferto nell'udire che amaste un altro; ma io che non ho la mente offuscata dalla gelosia, posso sopportare tale idea.... Comprendo lo stato, in cui vi trovaste, e vi compatisco... Accettate la mia offerta, e potrete essere ancora, se non felice, amata e tranquilla.

Ha avuto rossore, non vel dissi? Per me la compatisco.... Svanito l'incanto, che l'aveva trascinata a seguire colui, si sar

Cari tutti e due! e avete ben ragione. In quanto a me, io l'aveva detto cento volte a quel brav'uomo che ora andò a tener compagnia ai nostri vecchi fratelli di guerra, gliel'aveva detto che pensasse a dare un mestiero a' figliuoli, un buon mestiero per cui non può mai mancar da vivere: chè, alla fin del conto, chi lavora è sempre padrone della sua fatica, come e forse più che il ricco del fatto suo; e il pane della fatica è il pane più saporito, più onorato che sia. Ma lui, non ne volle sentire: lo so bene, quella sua croce d'onore gli aveva un po' ingarbugliate le idee, e non voleva che i figli d'un cavaliere dovessero imparare a maneggiar la mestola o la pialla; lo compatisco. Ma l'ho anch'io la croce, l'ho avuta nello stesso che lui, e ne fo quel conto che si deve: essa è l

No, no! è un inganno.... Non è vero! Io sono stata tradita! Oh Signore, Signore, ajutatemi voi! Quietatevi, datemi ascolto; io son venuto per assistervi.... No, non è vero.... È lei che ha fatto tutto questo male! Perchè son qui?.... Perchè viene lei?.... Vi compatisco.... dopo uno spavento come quello che dovete aver provato.... Ma fatevi cuore.... sentite.... No! no!

Deploro e compatisco il marito, che uccide l'amante fortunato; maledico e condanno quello che ammazza la moglie o l'amante, che si lorda le mani del sangue di una donna, con cui ha diviso i baci e le carezze d'amore; che è forse la madre dei suoi figliuoli.

So che voi non mi comprendete, vi compatisco e vi perdono, perchè è dovere di perdonar sempre ai nostri simili, ma vi consiglio a rammentare che qui sono in casa mia ed ho diritto di mandarne fuori chi mi oltraggia.... Partite; ma ciò nulla meno, ad ogni volta che avrete bisogno di qualche aiuto, potrete sempre in tutta sicurezza valervi di me.

Ed il volto di Camilla si fece cupo. Il cavaliere non rispose; donna Maria lo guardava attentamente. Signora, diss'egli dopo un istante, volgendosi nuovamente a Camilla, io vi compatisco se la gelosia potè turbarvi lo spirito a tal segno, oscurare la vostra ragione, e farvi accogliere le insinuazioni di donna Maria.... Non siete come me, dite, perchè non dubitai della duchessa?