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Aggiornato: 8 giugno 2025
E, se questo è effetto del commercio, come lo è certamente, qual è la sua origine? Io per me considero che l'autoritá de' principi, qualunque volta ella si contrappone alla forza de' popoli, non è giá di gran lunga cosí grande come ella sembra.
Semplice era la sua politica: conservarsi ad ogni costo. Tornava opportuno il dar favore al commercio, alle arti? lo faceva. Conveniva meglio la guerra? la rompea, che che lagrime e che che sangue dovesse costare. Secondo il credea buono, favoriva letterati e poeti, ovvero ergea patiboli, empiva prigioni. Considerandosi come un custode di belve che lo sbranerebbero appena cessasse di mazzicarle o di mostrarsi necessario al loro sostentamento, ai buoni, cioè ai vili, comparire unico autore della pubblica felicit
Qui si fabbricavano eziandio per il commercio asiatico gli ormesini, specie di drappo di seta, così nominato da Ormus, d'onde venne, e ci d
Il corso del centesimo e dei pezzi da due centesimi da specialmente nell'occhio come un segno di grande miseria. Una spiacevole impressione fa altresì la caccia che i giovani della piccola borghesia danno all'impiego meschinamente retribuito, invece di dedicarsi all'industria, al commercio, all'agricoltura. Che dire poi della politica! Si trova che tutto in Italia si fa alla rovescia.
Non è che io tenga in poco conto il commercio e l'industria; si è che son nato ad altro, e son preparato per altro. Giovane come sei e col tuo ingegno, in breve tempo ti faresti la coltura necessaria per una professione più pratica! ribattè la contessa. T'inganni. Non avendo alcuna passione per il commercio, non vi apporterei nulla, rispose Bruno. E resterei sempre tra gli ultimi.
Lo domando al soprastante. E questi mi risponde. Colla seta si fanno aspate, faldelle, trafusole, matasse e matassine, per mettere in commercio.
Oltre che, di questa perdita non si deveria tener conto, quando fusse, mentre è causa d'un tanto utile, facendo venire denari, come esso dice, e questo commercio di gran danno, non lasciandone venire e cavandone quelli che vi sono, e cosí impoverendo il Regno in tutto, che maggior danno di questo non si patria fare; e, proibendosi, si remediava che non uscissero e che per forza venissero.
Il primo strato di sughero è meno pregiato in commercio a causa della sua irregolarit
Assicurano le cronache che nei secoli VII e VIII le navi della repubblica recavano in Europa i prodotti e le manifatture dell'Asia; la cronaca Dandolo che nell'anno 814 i Veneziani commerciassero in Siria; la Cavense che nel 987 caricassero nel porto di Salerno per le coste asiatiche, e finalmente dall'anno 971 incomincia la importantissima serie dei decreti, patti e privilegi dei Veneziani relativi al commercio d'Oriente che ne comprovano la ricchezza e la preminenza .
Revocò tutti i privilegi concessi antecedentemente agli ebrei; vietò ai loro medici di curare i cristiani, proibì loro di esercitare le arti, il commercio, le industrie, di possedere beni immobili; accrebbe loro i tributi e le imposte. Vietò loro perfino di assumere il titolo di don col quale, secondo l'usanza di Spagna e di Portogallo, si onoravano gli ebrei più distinti.
Parola Del Giorno
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