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Aggiornato: 12 giugno 2025
Apollo il vide, e 'l vider seco insieme tutte le nove Muse, ed egli, ed elle, fede ne fanno a chi con lor ragiona. Movete, o sante Dive, a i vostri onori, cinte le tempie d'odorati allori. E quest'è 'l fonte in cui, cui 'l ciel non nega di poter pur bagnar le somme labbra, cantar si sente al par de i bianchi cigni.
Arrivato alla mia mèta, discesi, stetti a veder partire il piroscafo, e poi solo soletto presi la via di Broek, fiancheggiata a sinistra da un canale e a destra da una siepe. Dovevo fare un'ora di cammino. La campagna era verde, rigata da mille canali, sparsa di gruppi d'alberi e di mulini a vento, e silenziosa come una steppa. Bellissime vacche bianche e nere erravano o riposavano sulla sponda dei canali, non custodite da alcuno; stormi d'anitre e d'oche bianche come cigni sguazzavano nei bacini; e qualche barchetta scorreva qua e l
Quando c'è la neve indurita, si fan le corse sulle slitte. Ogni famiglia ne ha una, e all'ora della passeggiata si vedono uscire a centinaia. Passano volando in lunghe file, a due, a tre di fronte; alcune della forma di conchiglia, altre di cigni, di draghi, di barche, di cocchi, dorate e variopinte, tirate da cavalli coperti di ricche pelliccie e di drappi magnifici, colla testa ornata di pennacchi e di nappe e gli arnesi tempestati di chiodi scintillanti; e portan signore vestite di martora, di castoro e di volpe di Siberia. I cavalli scuotono la testa circonfusa dai vapori della traspirazione e la criniera imperlata dal gelo; le slitte saltellano; la neve vola all'intorno simile ad una schiuma d'argento, e il treno splendido e sfrenato passa e dispare come un turbine muto sopra un campo di gigli e di gelsomini. Di notte, quando si fan le corse colle fiaccole, quelle migliaia di fiammelle che volano e s'inseguono per la citt
Ed Estebano rispondeva con voce bassa e tranquilla: Sì, e i volti avvicinavansi ed allungavansi le labbra; poi baciavansi col bacio religioso e casto che si dá agli amuleti. E continuavano: Amiamoci più delle rondini e più dei cigni e più dei puledri d'Asturia che vanne a due a due per le ville castigliane avvinti alle carrozze dei re.
aureo l'acque ne 'l nuoto involgendo e portando i calici de 'l loto con un murmure blando, or tutto è inerte e informe ne l'ime sedi algenti. In biechi atteggiamenti di morte, il coro dorme. Dorme per sempre il coro de le ninfe sommerse; ma brilla il vaso d'oro ch'Ila ne 'l fonte immerse. Lungo il bel fiume, taciti muovono i cigni a schiera. Nobili e puri, splendono quali forme di luce.
Qui è il tempio della religione, qui il trono della giustizia, qui la vera sede della pace, qui il rifugio de' miseri, qui il seggio della magnificenza, qui il cielo pieno di felici influssi, qui fioriscono i nobilissimi intelletti, qui cantano per le mie rive piú assai canori cigni che per le vaghe rive di Meandro, qui il valor della cavalleria, le leggi e le armi e i buoni costumi che bastano a far felice ogni cittade; onde non è maraviglia se cosí io me ne pregio, me ne glorio e me ne vanto.
In mezzo al prato, che era vastissimo, rallegrava gli occhi del riguardante un laghetto di forma ovale, coi margini di marmo bianco, entro il quale cresceva la ninféa, spandendo le sue larghe foglie vellutate a fior d'acqua, e navigavano a loro posta due cigni. L'orizzonte era precluso da ogni parte da filari di querci, sotto i quali correvano a cerchio spaziosi ed ombreggiati sentieri.
Parola Del Giorno
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