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Fu la maraviglia di tutta la strada, e se ne chiacchierò per un buon mese: nessuno poteva capacitarsi come mai il curatolo Nino avesse chinata la testa! Peppe era un bel giovine, ma non aveva camicia addosso. Oh, l'invidia se le rodeva tutte quelle mamme che avevano figliuoli scapoli! e scagliavano ingiurie contro i Macca, proprio come se quella buona gente le avesse derubate.

Gian Luigi vinceva da un quarto d'ora e i gettoni di Lidia restavano inoperosi: il vincitore tentava sorridere come per iscusarsi, ma Lidia, cogli occhi sulle carte, la testa un po' chinata in avanti, non lo vedeva; era una pessima giocatrice, Lidia; non aveva sangue freddo, non sapeva mascherare la sua emozione, che si tradiva in graziose smorfie del viso.

In una stanza al primo piano d'un antico palazzo, appartenuto a gloriosa famiglia fiorentina, la mattina del 20 decembre 1831 era seduto davanti ad un gran banco, tutto ingombro di libri, di fogli, un uomo piuttosto corpulento, con la testa calva, di bellissime linee, chinata sopra le pagine ingiallite di un grosso volume, ed ogni tanto la agitava, la scrollava nel modo più significativo.

Si era chinata su lui, la povera fanciulla, per rialzargli la testa, leggermente, come un'altra volta aveva fatto, dandogli un po' di sollievo. Ma la testa di lui ricadde inerte sull'origliere, e un soffio rapido sulle labbra di Fiordispina, e un fiotto di sangue apparso sulle labbra di Gino Malatesti, dissero chiaramente alla fanciulla dei Guerri, che tutto era finito. Capitolo XX.

Si era avvicinata a lui, chinata verso lui, parlandogli: e gli parlava con una voce tremante, roca, come egli non aveva mai inteso uscire da quelle labbra. Egli ebbe un atto di smarrimento: Tacete, Clara, tacete! No, amico mio, non mi fate tacere, non vi ho mai detto nulla, in questo tempo, e ora muoio, se non vi dico tutto....

Noi abbiamo finito di combattere Dicevo alla vaga Luisa che colla testolina chinata sempre osava appena guardarci. Oh! voi siete felice.. voi rivedrete la vostra bella io me la immagino... una charmante pétite Italienne. No, assicuratevelo, io non son punto felice! E perché? Voi... Francese... mi potete domandare il perchè? Io Francese vedo che siamo traditi.

E Lucilla intanto gli sorrideva dall'album ch'egli teneva aperto sul tavolino, ed era così bella, così bella! Roberto non ebbe il coraggio di disgustarla, e finì di vestirsi come se avesse dovuto passare da lei. Indi si affacciò alla finestra. Proprio sotto la finestra c'era in quel momento Maria, chinata a dar da mangiare ai pulcini. Buon giorno, signora Maria disse Roberto.

Se non che anch'essa s'era chinata a quel fine; e però nel risollevare il capo, incontrai il suo volto vicinissimo al mio, e sentii sulle labbra la fragranza del suo respiro. Si lasciò sfuggire un picciol grido, e diede addietro nascondendo il volto incarnato da lieve rossore poco stante mi rese grazie della pezzuola, e sorrise.

Giuliano le era seduto vicino, a cavalcioni su una sedia, e teneva posata una mano sulla spalliera della poltrona. Aveva chinata la sua faccia, così bionda e regolare, verso di lei, tuffando con visibile piacere il naso armato di pince-nez, nel fumo acremente profumato della sigaretta.

E intanto, tirando la stanghetta del chiavistello, schiuse a spiraglio la porta, e intravvide una giovinetta, che in modesto atto, anzi timoroso, chinata la faccia, stava esitante, senza farsi innanzi e senza parlare. Chi siete? cosa volete, a quest'ora?... Ah se sapesse!... scusi, sappia.... Che scuse? chi siete?... ripete più risentita la vecchia, mettendo un pugno sull'anca.