Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 24 giugno 2025


Chi vuol partire, parte! Chérie! Non sei libero? sono libero. Non hai tu denaro? , , ho del denaro. Hai qualche obbligo, qualche legame? No, nessuno. Niente ti vincola? Niente. Ebbene, parti con me. Chérie, Chérie... gridò lui, come se tutto il suo essere spasimasse.

Egli era seduto accanto a lei, ma non vicinissimo. Adesso, ella teneva le braccia e le mani abbandonate lungo la persona. Sul nero, le mani erano candidissime: ma troppo gemmate. Dove siete stata, voi, Chérie? A Saint-Moritz. Bello, è vero? Ci manco da tre anni. Bellissimo. Ma quell'aria mi ha fatto male, un poco. Qualche cosa può farvi male, Chérie? Pare. Ci respiravo male. Credereste, Paolo?

Vi è stato un medico malinconico che pretende essere ammalato il mio cuore. Il vostro cuore, Chérie? e un po' di sorpresa gli si dipinse sul volto. Supponete che io non abbia cuore Herz? Quando vi voglio tanto bene e la disinvoltura era velata da una espressione sincera. Anche io ve ne voglio moltissimo; ma ciò non prova nulla. Nulla. Come può essere ammalato, il vostro cuore?

Io, Paolo Herz, sul mio onore e sulla mia coscienza, giuro di amare di ardente amore la signora Chérie... Da quando? Da un'ora e sette minuti, lo giuro, con l'aiuto dell'orologio. Scrivi ciò ella disse, levandosi, portandolo presso un grande tavolino di legno scolpito, dove era un immenso calamaio dell'Impero.

Aspettò Regina, che rientrò alle cinque e mezzo, a piedi, portando lo stesso vestimento della dama della palazzina del principe Alessandro di Lavandall. Tu sei incantevole, in quella toilette! le diss'egli con un sorriso. N'è vero, amico mio? La trovan tutti elegante. Dove sei stata, ma chèrie?

Chérie parlava con molta disinvoltura, senza però giungere a dare un'aria di perfetta naturalezza a quello che essa diceva. Le sue mani mettevano in ordine, macchinalmente, degli oggetti di porcellana della Cina, tutti bianchi, in una scansia e così, spesso, ella distoglieva i suoi occhi da quelli di Paolo Herz.

, su quei tedeschi che non ho mai conosciuti, su quegli Herz che non erano neppure dei filosofi. Ma che ti hanno lasciata una bella fortuna, Paolo. Essa è vostra, Chérie. No, no, non mi parlar di denaro, mi secchi e impallidì, preoccupatissima. Se vai in collera, sono pronto a dichiararmi un pezzente. Voi siete amata da un gentiluomo povero, Chérie, poverissimo. Giura che mi ami!

E scema ella completò, fra l'ironia e la tristezza. ... io sono un essere malato... cattivo... laido... egli continuò, con voce sdegnata, quasi parlasse a se stesso e non rispondesse più a lei. Chérie non rispose. Di nuovo la sua mano si arrestò sui capelli di Paolo Herz, con una carezza fugace. Lo sentì trasalire, allontanandosi.

Tre sono i personaggi di questa istoria d'amore: Paolo Herz, Luisa Cima e Chérie. Malgrado il suo cognome tedesco, Paolo Herz è italiano, di madre e di padre italiani, delle provincie meridionali. Veramente, non è inutile aggiungere che l'avo paterno di Paolo era tedesco. Questo nonno aveva lasciato la Germania in piccolissima et

Paolo, Paolo, io sono stata malata a Saint-Moritz. Chérie, tu sempre così allegra, fai la Margherita Gauthier, adesso? È una sciocchezza, io sto benone proclamò ella, con un grande scoppio di risa. I bianchissimi denti scintillavano, fra le labbra umide.

Parola Del Giorno

sottraesti

Altri Alla Ricerca