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Aggiornato: 6 luglio 2025
Mi rispose che attribuiva la sua malattia all'averle lavati i piedini un mese prima, in luglio, coll'acqua del pozzo. Le diedi un po' sulla voce; cercai di persuaderla che l'acqua non fa male, che la nettezza è il primo elemento di salute, che i bambini vanno lavati spesso, ecc., ecc. Quelle donne m'ascoltavano meravigliate e la Maddalena disse: Ecco.
Vi era in queste parole un accento così carezzevole e così afflitto, che mi ritornarono in folla alla mente le dolci memorie dei nostri giorni d'amore. Il mio cuore, rimasto così a lungo solo, versò all'improvviso la sua tenerezza. Le cinsi il collo d'un braccio, e coll'altra mano cercai la sua mano. Clelia mi amava ancora. Lieto di questa certezza io dimenticai quasi ogni primitivo timore.
Cercai gi
Per un anno la cercai senza ritrovarla, invocando il suo ritorno disperatamente. Il mistero di quella lontananza e di quel silenzio mi tormenta oggi più che mai. Bianca non seppe non volle spiegarmi nulla, quando la rividi, un anno dopo. Mi parlò di un fidanzato. Compresi che non poteva essere sincera. Certo avrebbe aperto tutto il suo cuore se avesse potuto. Mi disse: Ho fretta questa sera.
Era angosciata; le chiesi perdono, la levai da terra, cercai di calmarla, di dissipare i suoi timori, di farle coraggio, di prendere con leggerezza la cosa. Giuratemi, disse, ch'egli nè altri non sapr
Cercai da principio di dissimulare; ma non andò guari che egli se n'accorse, e prese a vendicarsene. In breve Raimondo ed io fummo accomunati nelle persecuzioni; questo vincolo dovea stringere la nostra amicizia.
Così si apprese al mezzo che mi condusse a scoprire il suo rifugio. Io cercai di confortarla dicendo che si sarebbe potuto riparar tutto, evitare i sospetti. Ella non vi pensava; ma mi ringraziava e mi scongiurava: fatelo per lui egli è innocente... io sola... io sola...
Allora mi diedi ai viaggi, cercai una distrazione nello studio, procurai di obliare tante traversie, avendo, in mezzo ad esse, un unico ma infinito conforto: l'affetto di una sorella di mio padre, da lunghi anni domiciliata in Inghilterra, la quale vedova da poco del barone Nathan, gi
Piangetemi, son solo: Non ho moglie, non figli, non amici, Freddo è il mio focolare. E un giorno anch’io, capite, anch’io cercai Un astro folgorante alla mia sera: Cercai la donna.... Ell’era Una vagante e splendida boema; La raccolsi e l’amai. Quella donna mentiva, io lo sapea; Ma quando sul suo bianco, statuario Petto di marmo pario Io reclinava il deformato volto, Il mio cor si struggea!...
S'io non posi l'honor sì caro a tergo Hor voglio porlo, & solo amar vergogna che chi ciò fa, ben pò dir mi summergo S'io non feci ad alcun, torto o menzogna Hor voglio farlo a tutti, e più a chi me ama che pace, a chi vol guerra, non bisogna S'io cercai laude, precio, honor, e fama Hor cerco infamia, vituperio e scorno che un disperato altro, che mal, non brama Se l'opre mie da ognun lodato forno Hor sian biasmate, sì che ognun me offenda E che sol brama perir, chi ha scuro il giorno Se in me mai non trovossi una sol menda Hor ne surgano tante, ch'io sia occiso che morte, a' tristi par che nulta incenda Se sol mostrommi ognhor splendido il viso Hor me si mostri obscuro fosco, e negro che non convien lo inferno, al paradiso Se la luna mostrommi il volto allegro Hor me si mostri colma de ira, e sdegno che luce brama il sano, e obscuro, l'egro Se hebbi propitio ogni celeste segno Hor me sian contra, congiurati a morte che è buon morendo uscir, de affanno e sdegno Se fortuna mi tenne in lieta sorte Hor invida, e contraria, me si facci che chi non pò haver ben cerca vie torte Se amor mostrommi ognhor benigna faccia Hor me si mostri, & facci empio tyranno che chi non de' fallir, iusto è che giaccia Se da vener fui posto ad alto scanno hor mi summerga nel proffundo abysso che assai melio è un mortal che un longo affanno S'io tenni a cose vaghe l'occhio fisso hor chiudesi, e dispergo il vivo lume che lice il lume haver, che ha 'l scur demisso S'io godea primavera per costume hor son colmo de affanno, e di dolore che non pò rider, chi è converso in fiume.
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