Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 10 luglio 2025
Gli pareva di aver fatto un lavoretto abbastanza degno dell’occasione, e portò il manoscritto alla I. R. Censura per ottenere il permesso di stamparlo.
Don Domenico Taffa aveva terminato il suo desinare e digeriva dolcemente, fumando un eccellente zigaro e leggendo tale o tal altro giornale francese, cui la censura del ministero sopprimeva agli abbonati per distribuirli a certi impiegati privilegiati. Don Domenico, anch'egli, aspettava il prete da lungo tempo, e non senza impazienza.
Taluno censura il Triumvirato, e l'Assemblea per siffatte deliberazioni, e a torto perchè i Francesi volessero restaurare il Papa per tenerselo bene edificato in pro del propri interessi, come fu esposto nelle pagine precedenti; e parola più parola meno detta o scritta non rileva, avvenendo nei fatti politici come nei gravi i quali tendono per necessit
La prima censura del Cav. d'Urfè sopra questo canto è tolta dall'arte militare; ed in questa certamente non era perito il Poeta, benchè fosse uomo non timido, ed in gioventù avesse non una volta sfoderata la spada: ma ben altro è un duello, o una rissa, ed altro la cognizione delle militari ordinanze.
E, nondimeno, quegli stessi uomini sono in preda allo sconforto; tacciono o maledicono. Cento volte hanno creduto adempiere il compito loro; e cento volte hanno dovuto rifarsi da capo. Tutto ciò ch'essi dicono, è stato detto: tutto ciò che fanno, è stato fatto; ma sempre inutilmente. Tutta la guerra d'analisi, tutta l'opposizione di dettaglio e d'applicazioni, che oggi ci viene consigliata, ha raggiunto in Francia il suo più alto grado di possibile svolgimento. E a qual punto si trova ora la Francia? È stata travolta di rovina in rovina; dalla Rivoluzione all'Impero; dall'Impero alla monarchia dei Borboni; da Carlo X a Luigi Filippo. Quale profitto seppe trarre da quei cambiamenti? Quale differenza vedete voi fra la censura della prima Restaurazione e le Leggi del settembre che riguardano la stampa? Le sanguinose piaghe del proletariato sono state snudate. Mille volte si sono contate le vittime della profonda ineguaglianza sociale che è un insulto alla Croce di Cristo. Si sa oggimai quanto sudore e quante lagrime costi al povero il pane del ricco. Il povero stesso, l'operajo è venuto a perorare la propria causa davanti al tribunale dell'Europa atterrita, col suo Atto d'accusa in mano, compendiato in due parole, terribili nella loro energia: Morte o Lavoro. Un popolo di operai ha protestato contro l'attuale ripartizione del lavoro; contro l'avidit
La censura, severissima a' quei tempi di austriaca dominazione, eccedeva di rigore con lui. Gli era vietato di rappresentare molti drammi consentiti senza scrupolo agli altri capocomici. Si mutilavano inesorabilmente dalle poche produzioni a lui permesse tutti quei brani che potevano suscitare, per effetto della sua potente declamazione, degli entusiasmi pericolosi. Era vano.
Il danaro indispensabile per la mobilizzazione del corpo fu raccolto dall'Associazione nazionale italiana alla quale io presiedo; e il cui programma ripubblicato da più giornali d'Italia e approvato dalla vostra censura, non espresse altro simbolo fuorchè l'indipendenza e l'unificazione d'Italia. Dall'Associazione escirono i capi della legione e le norme regolatrici della mossa.
Rammentandosi finalmente il pericolo di essere scoperti, e l'inconveniente di prolungare un colloquio che l'esporrebbe all'altrui censura, Emilia si fece coraggio, e pronunziò l'ultimo addio. «Restate» disse Valancourt, «restate ancora un momento, ve ne scongiuro; ho da dirvi mille cose.
Come ogni censura, cosí anche ogni encomio di un libro riesce intempestivo e di scarso valore, se lo si fonda sulla conoscenza del solo indice delle materie in esso trattate; e l'opuscolo di che parliamo è in gran parte poco piú che un indice.
Correa pel monastero una pazzia: che si tenea per moral lavorio l'opre e i romanzi del poeta Marco, ed ogni tavolin n'era giá carco. Le universali letture erano allora le opere del Chiari e del Goldoni. Dalla ottava 37 all'ottava 46 è censura derisoria de' romanzi del Chiari. Stanza 71.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca