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Aggiornato: 24 maggio 2025


Correa pel monastero una pazzia: che si tenea per moral lavorio l'opre e i romanzi del poeta Marco, ed ogni tavolin n'era giá carco. Le universali letture erano allora le opere del Chiari e del Goldoni. Dalla ottava 37 all'ottava 46 è censura derisoria de' romanzi del Chiari. Stanza 71.

Gridâr che i giovinetti assassinati erano nelle loro educazioni da pedantacci sciocchi addormentati sulle pagine antiche e sui marroni. Alla moral de' preti o vuoi de' frati, e alla moral de' dotti, retti e buoni, dissero spaventacchi, inezie e un nulla, indegno d'una balia ad una culla.

Correa pel monastero una pazzia: che si tenean per moral lavorío. l'opre e i romanzi del poeta Marco, ed ogni tavolin n'era giá carco. Marfisa va leggendo que' volumi, ch'erano stati sempre suoi diletti, e cerca ritrovar nei lor costumi una fuga che in capo se le assetti.

Fa passi misurati e pettoruta cinguetta a chi dianzi se le para: con occhio seduttore ognun saluta, quella moral seguendo ch'ella impara. Di ott'anni è civettina divenuta: si udia suonar per tutto: Oh cara! oh cara! onde Ardemia si gonfia e va superba della sua figliuoletta Frine in erba.

La predica frattanto era all'estremo di quel piovan, che predicava al sordo; la turba in chiesa ad ascoltar tornava quel rocchio della messa che restava. A questo passo Turpin moralista fa parecchi riflessi, ch'io vi taccio. Forse la sua moral parrebbe trista a un secol ripurgato per lo staccio.

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