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Aggiornato: 26 maggio 2025
O donna ch'anzi vespro a me fai sera, cui Laura è suora ne le rime d'oro, deh foss'io, come il vago de la Luna, addormentato, e alfin tra le tue braccia mi risvegliassi e bevere il tuo fiato potessi ancora, in letto alto di rose! Tu la Bella vedrai diman da sera e a lei ricingerai le chiome d'oro, canzon, nata di notte senza luna. E su tal corda l'anima sospira. Disegno di GIUSEPPE CELLINI.
Cellini, loc. cit. Laggiù tra i Piemontesi dicono tasso. Ci siamo arrangolati a capacitare cotesti buoni fratelli nostri come qualmente il tasso sia una bestia, che dorme assai, di cui occorrono due specie tasso cane, e tasso porco, il quale è anco buono a mangiare: gli abbiamo avvertiti altresì, che il tasso è un'albero, e tutto invano; tasso in Piemonte significa saggio, pro, interesse, frutto, ragione, e cambio, per la quale cosa, ed in virtù della egemonia piemontese si hanno a tirare in mezzo di strada tutte quelle parole italiane vecchie, e valerci di questa piemontese nuova. E gi
La Galleria delli Uffici possiede alcuni bellissimi disegni che il Frate fece per la detta tavola. DONNA FRANCESCA, XII, pagina 245. La miniatura del Breviario del cardinal Grimani, attribuita al Memling, rappresenta li angeli che offrono a Dio l'anime de' nuovi eletti. È del quattrocento; e si trova a Venezia, nella Biblioteca di San Marco. A GIUSEPPE CELLINI, II, pagina 277.
No, cara te rispose la nipote del dottore esso non vien mica da Saadi, ma da uno Smith o da un Brown qualunque il corrispondente del signor Dehal a Calcutta. Ma non si direbbe dunque che questo monile è uscito dall'officina di Benvenuto Cellini! osservò la vecchia marchesa di Montmartel.
La signora sborsa e va via contenta, più che se avesse comprato una coppa di Benvenuto Cellini. L'indigeno passa indifferente davanti a queste baracche e va invece a frugacchiare in quelle due o tre d'antico stampo, tra cui primeggia quella dell'ottimo Jandolo. È un vecchietto arzillo e bonario, che ha una botteguccia presso il Foro Traiano.
Onde, felici, a 'l Sol candido e mite e a l'ardor de' cavalli ed ai natali venti ci abbandonammo; e le due vite nostre mescemmo e rinnovammo in una vita più forte, che s'aprì raggiando. .... a 'l cuor giunge il freddo del serpente. Disegno di GIUSEPPE CELLINI.
Cellini, erami assai duro ed ingrato il tempo, quando in cieca ira venìa a 'l grand'assedio de la vita mia Amore con suo dardo avvelenato. Ben ora a più gioconda signoría una donna il mio senso ha costumato, risuscitando ne 'l mio cor placato uno spirto amoroso che dormía. Con che mitezza accenna la sua faccia, tra 'l diffuso fiorir de' ricci biondi, in un colore angelico di perla!
Vi è molta analogia fra il carattere del Rota e quello dell'illustre cesellatore Benvenuto Cellini; due spiriti bollenti, impetuosi, predestinati ad una carriera avventurosa di immensi tripudî e di immensi dolori. Rota era nato poeta come Benvenuto Cellini. L'uno per caso divenne coreografo, come l'altro cesellatore; ma le opere di entrambi non cessano di essere poesia.
.... su da la tenebra crescea per l'arti de la maga tessala, porgendo la man nivea. Disegno di GIUSEPPE CELLINI. Ora è muto il selvaggio paradiso gi
Il salotto rotondo, piccolo è tutto foderato di seta rosa pallida, imbottita e fermata da bottoncini come l'interno di una bombonierina di cristallo; sulle pareti morbide, piccoli specchi ovali con la cornice semplice di argento, lucido e terso, come l'acciaio; grandi giardiniere di argento, lavorato con un cesello così artistico da ricordare la mano di Benvenuto Cellini, sopportano gardenie, camelie bianche, rose bianche, garofani bianchi, mughetti, fiori di neve.
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