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Aggiornato: 28 giugno 2025
Una sera, mentre era in iscena e cantava, lo sentì, più che non lo vedesse, entrare in un palco di proscenio, avvicinarsi al parapetto, fissarla col cannocchiale, e la poveretta, come se ritornasse alle emozioni dei virginali turbamenti, stonò forte, e non ebbe i soliti applausi alla sua aria favorita.
Alla fine dell’a solo li applausi scoppiarono con un fragore immenso. Poi lo svenimento della contessa, le simulazioni dinanzi al duca Carnioli, il principio del duetto, tutte le scene suscitarono applausi. Nella sala s’era addensato il calore; per le tribune i ventagli s’agitavano confusamente, e nello sventolio le facce femminili apparivano e sparivano. Quando la contessa si appoggiò a una colonna, in un’attitudine d’amorosa contemplazione, e fu rischiarata dalla luce lunare d’un bengala, mentre Egidio cantava la romanza soave, Don Antonio Brattella disse forte:
Cantava, il gran fascio delle acque scorrenti, cantava sempre la sua monotona canzone all'abisso. Ma allora il signor di Vaussana sentì per la prima volta due canti in uno. Tendendo l'orecchio, udiva attraverso il frastuono della cascata un suono più sottile e più lontano, molle, ondeggiante, come una salmodia di chiesa.
»Cantava tutto il dì come un passero, era una consolazione a sentirla, tanto che delle volte mi attaccava il suo buon umore e vergognandomi de' miei dubbi, dicevo fra me: » La Provvidenza penser
Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, non la tua conversion, ma quella dote che da te prese il primo ricco patre!>>. E mentr'io li cantava cotai note, o ira o coscienza che 'l mordesse, forte spingava con ambo le piote. I' credo ben ch'al mio duca piacesse, con si` contenta labbia sempre attese lo suon de le parole vere espresse.
Era prima del giorno, nè la legione italiana del Garibaldi dormiva; ella all'opposto vegliava facendo cosa che nè anco in mille anni la s'indovinerebbe se io non la palesassi ad un tratto: cantava la messa! Ed ecco come; appena tornata da Anagni la stanziarono nel Convento delle Convertite in prossimit
Esitò un istante, per chiamare in aiuto la sua memoria e ordinarla, poi seguitò: Le ho raccontato che c'era in casa, a Parigi, una governante che si chiamava mademoiselle Praline e vestiva sempre la sera con gli abiti scollati, coi capelli biondi e lunghi e con belle scarpette di vernice. E cantava tutto il giorno e aveva il naso voltato in su. Poi alla sera veniva a pranzo con gli abiti scollati. Ma il pap
E la Teresa pensava d'andare a Monza sul tranvai, col suo vestito da festa; e quel giovane che cantava, quello o un altro, era l
Un altro giorno palpitai forte, udendola cantare da una stanza lontana. Cantava l'aria di Orfeo: Che farò senza Euridice? Era la prima volta, dopo lungo tempo, che ella cantava così, movendosi per la casa; era la prima volta che io la riudiva, dopo lunghissimo tempo. Perché cantava? Era dunque lieta? A quale affetto del suo animo rispondeva quell'effusione insolita?
Allora fu che riparossi in Toscana, dove si diede a continuar lo studio delle Belle Arti, che gli affari politici gli avevano fatto interrompere. Ma la Contessa rimase in Milano." Il Monti, invece, del primo Console cantava: L'anima altera, Che nel gran cor di Bonaparte brilla, Fu dell'italo Sole una scintilla;
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