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Aggiornato: 11 giugno 2025


E ho visto la capera che rispondeva dal balconcello, col secchietto in mano: Quanno uno sta sulo sbarca. Quann'è nzurato penza 'a mugliera. Chi tene belli denare sempe conta, e chi tene bella mugliera sempe canta! È overo ha detto la rossa Ma Peppino 'o teneva o nun 'o teneva, 'o core mpietto? I che saccio! ha esclamato la capera, ridendo.

Come Dioneo che siede appresso a Fiammetta, Panfilo⁷⁸, che il primo giorno sta accanto a Neifile, dev’essere di Neifile l’innamorato. Ella infatti canta per volere di lui, ed egli

Ma non udendo parola di elogio, si girò sullo sgabello, guardò la ragazza, e disse: Eh?... Canta molto bene, rispose Loredana. No; non voglio complimenti. Ma che bella romanza, eh? Bellissima. C'è tutta un'anima qua dentro! Gi

si` ch'a pena rimaser per le cune augure, e diede 'l punto con Calcanta in Aulide a tagliar la prima fune. Euripilo ebbe nome, e cosi` 'l canta l'alta mia tragedia in alcun loco: ben lo sai tu che la sai tutta quanta. Quell'altro che ne' fianchi e` cosi` poco, Michele Scotto fu, che veramente de le magiche frode seppe 'l gioco.

Grida al compagno e cade in una dura danza la solfa delle salde braccia: tuona il martel, che rompere minaccia le costole a natura. Se il vino canta e scalda il sentimento, piomban giusti i colpi del martello, che la torre merlata del castello balla sul fondamento.

vita beata che ti stai nascosta dentro a la tua letizia, fammi nota la cagion che presso mi t’ha posta; e perché si tace in questa rota la dolce sinfonia di paradiso, che giù per l’altre suona divota». «Tu hai l’udir mortal come il viso», rispuose a me; «onde qui non si canta per quel che Bëatrice non ha riso.

Un prete contemporaneamente cantava: Oggi viju introdutta certa usanza, Chi pari chi cci sia qualchi indecenza; In ogni casa, cui canta, cui danza, Va pri li pedi pedi l’Eccellenza. Li credituri e la povira panza Sunnu custritti a fari pinitenza⁴⁰⁴. ⁴⁰⁴ Melchiore, Poesie, p. 104. E non isfuggir

"Come son lunghe, eterne L'ore del prigionier!" Canta il tenore nel secondo atto del Pipelet, e se noi non cantavamo queste parole, se ne comprendeva però in quei momenti tutta la desolante verit

Se dal ciel ove dimori Nella luce benedetta Della gloria, in mezzo ai cuori Non ci scagli una saetta, O Signor degli alti canti, Una gente di mercanti, Che non canta e che non prega, Far

Or le tue piante e i tuoi scarabei non mi sentono più; non più la vecchia spinetta canta loro le semplici arie della nostra montagna nelle beate dolcissime sere lunari. Paolo mio caro, vuoi raccontare una storiella a questa tua silenziosa famiglia?

Parola Del Giorno

dell’esule

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