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Aggiornato: 21 giugno 2025
Mi curvai anch'io su la culla. Era avvenuto un cambiamento repentino, inaspettato, inesplicabile in apparenza, spaventevole. La piccola faccia era diventata d'un colore cinereo, le labbra s'erano illividite, gli occhi s'erano come appassiti, appannati, spenti. La povera creatura pareva sotto l'azione d'un veleno violento.
Quando il nuovo ortolano, se avessero potuto odiare qualcheduno, quello, proprio, lo avrebbero odiato, vi faceva qualche cambiamento, era per esse una rabbia, un affanno; se atterrava un albero, era un dolore.
Avanti la fine della colazione, passata nel silenzio, Emilia arrischiò la domanda del cambiamento della camera, allegando i motivi che ve la inducevano. «Non ho tempo di occuparmi di queste inezie,» disse Montoni; «quella è la camera che vi fu destinata, e dovete contentarvene.
Arrivati in fondo, è un istantaneo cambiamento di scena che fa rimaner trasognati: la vegetazione, l'ombra, le immagini di Granata, tutto è sparito: si è in mezzo alle dune, nella sabbia, nel deserto; si sente soffiar nel viso un vento salino, e si ode un gran rumore sordo e diffuso; si sale sopra un'altura, e si vede il Mare del Nord.
Nell'ambiente serio e sconosciuto nel quale s'era messa "la bonne fille" subiva un cambiamento ne' suoi istinti di donna, la quale non sarebbe apparsa tanto corrotta neppur a Parigi se il cinismo degli uomini non l'avesse resa tale. Che c'è? domandò Aldo Rubieri.
Egli credeva di essere italiano, mantenendo le sue convinzioni, perseverando anche in un errore, per non dare il brutto esempio di un cambiamento consigliato dall'utile personale. E poi, e poi, era della vecchia generazione, il conte Jacopo. Ben poteva scrivere da Vienna al suo Gino, sapendolo arruolato nel 13° Reggimento dell'esercito piemontese: «A voi giovani, il futuro.»
Abbiamo udito da quel ciarlone di speziale come nel suo paese, che era quello stesso della sua nipote Anna, vi esistesse una famiglia col nome di Salicotto, il capo vivente della quale era un povero ortolano; ma sor Agapito non si pensava mai più che il cavaliere fosse in alcun modo legato a quella povera gente, figliuolo com'ei si diceva d'un avvocato. Ma se Anna si fosse trovata una sola volta faccia a faccia con questo personaggio, benchè tanti anni fossero passati, benchè un sì gran cambiamento si fosse fatto in lui, non avrebbe tuttavia mancato certo di riconoscere nel cavaliere il figliuolo del vecchio Matteo, il vicino di casa, l'antico amicone della sua famiglia. Per fortuna del nostro filantropo democratico, che nascondeva con tanta cura la sua modesta origine, in que' due anni che gi
Senonchè le abitudini dissolute hanno fra gli altri guai anche questo, che chi vuol levarsele d'addosso deve non solo combattere le sue inclinazioni, ma deve pur rassegnarsi a soffrire per qualche tempo cento piccoli acciacchi sinchè il corpo si avvezzi al cambiamento di stato.
Donde quel cambiamento improvviso? Il suo amico Filippo aveva egli vinto per avventura una quaderna ai lotto? Ma perchè la cosa fosse andata a quel modo, sarebbe stato mestieri che Filippo avesse giocato; e la supposizione, per dirla col frasario dei filosofi, non faceva che allontanare la difficolt
Oh! almeno sorgesse in favore del nostro tribolato artista, qualche straordinario avvenimento, tale da compensarlo del suo dolore, o da guidarlo in più fortunato calle! Noi, del resto, che conoscemmo la peregrina di lui costanza, negli affetti più caldi, avremmo dei dubbi, su qualsiasi cambiamento.
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