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Aggiornato: 20 giugno 2025
Ahi Pistoia, Pistoia, ché non stanzi d’incenerarti sì che più non duri, poi che ’n mal fare il seme tuo avanzi? Per tutt’ i cerchi de lo ’nferno scuri non vidi spirto in Dio tanto superbo, non quel che cadde a Tebe giù da’ muri. El si fuggì che non parlò più verbo; e io vidi un centauro pien di rabbia venir chiamando: «Ov’ è, ov’ è l’acerbo?».
Fui a vedere il Convento dove il Murillo, dipingendo un quadro sopra un altar maggiore, cadde dal palco, e riportò la ferita, che fu cagione della sua morte. Feci una corsa nel Museo di pittura, che contiene alcuni bei quadri del Zurbaran. Entrai nel Circo dei tori, che è tutto di legno, e fu costrutto in pochi giorni per offrire uno spettacolo alla regina Isabella.
Un sagrestano in sottana azzurra a bottoni rossi sbucò di fianco all'altar maggiore con un oggetto in mano, che ella non distinse, e si fermò a guardarla. Allora ebbe daccapo paura. Istintivamente si diresse a sinistra sotto una navata piccola e bassa, piena di ombra nel fondo, e cadde sopra una larga sedia di paglia, che aveva dinanzi l'inginocchiatoio.
Fuggia la torma, ed ecco l'altra avanti. E svolgeasi così, lungo i roseti, la danza; mentre li èmuli poeti a tal vista fremean nuove contese. Oh fontana d'Elai, dove son l'acque che un dì fluiron per sì larga vena? Dov'è il murmure tuo che tanto piacque a 'l mite Astíoco e a Brisenna serena? Cadde una notte ne 'l tuo sen la piena Luna, divelta per forza di carmi.
Un Casati di Milano anch'egli (vaghezza lo traesse od affetto) si attentò penetrare per le sale della Villa, nè fu più riveduto dai nostri: senz'altro i Francesi gli saranno cascati addosso in cento, e gli avranno bevuto il sangue. Avventuroso su tutti il Vismara popolano milanese, non pure perchè scampava la vita, ma troppo più perchè la fortuna gli concesse vendicare ampiamente i suoi fratelli caduti; egli invece di salire su la terrazza, girata intorno la casa, s'imbattè nella porta principale; comecchè fosse chiusa co' suoi ingegni l'aperse, e quinci procedendo cauto fece capo ad una stalla vastissima dove maravigliando si accorse starsi nelle mangiatoie appiattati tanti Francesi: uomo avventato egli era e feroce anzichè no; onde posto mano al ferro, menò in un baleno fiera strage intorno a sè; usciva poi esultante in cuore ed illeso; in seguito lo rividero rappezzare ciabatte a Genova; più tardi combattere a San Fermo dove cadde per grave ferita sul campo. L
Indi la valle, come 'l di` fu spento, da Pratomagno al gran giogo coperse di nebbia; e 'l ciel di sopra fece intento, si` che 'l pregno aere in acqua si converse; la pioggia cadde e a' fossati venne di lei cio` che la terra non sofferse; e come ai rivi grandi si convenne, ver' lo fiume real tanto veloce si ruino`, che nulla la ritenne.
All'evocazione del ricordo, la gioia di averla ritrovata, di sentirsela vicina, cadde repentinamente; il dolore, la gelosia, il corruccio, tutte le immagini esasperanti e tutti i pensieri maligni tornarono a invaderlo. Che hai fatto? Dove sei stato? domandò ella, dolcemente, prendendogli una mano, come per placarlo. Non lo so, che cosa ho fatto; non lo so ridire, come ho vissuto.
Traversò il piccolo campo, finchè vide una croce di legno, mezz'arrovesciata nella neve; ne sbarazzò le braccia, e cadde giù, esclamando con uno schianto: M'han detto di venire da te, mamma. E piangendo cercò di chiederle perdono; si attaccò al legno con una stretta affettuosa di chi sente un cuore vicino, che risponde al suo. Poi chiuse gli occhi, per dormire accanto.
Ma il ponte cadde in potest
Ebbe questo memorabil esito l'assedio di Messina. Tra le gare, fanciullesche sì ma parricide, onde la patria nostra cadde lacera e schiava, splende indivisa la gloria delle due maggiori citt
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